Bucaneve, Fora neve, Foraneve, Fior di neve, Galantino, Campanella del lupo, Lacrima bianca, Stella  del mattino (Snowdrop)

Bucaneve, Fora neve, Foraneve, Fior di neve, Galantino, Campanella del lupo, Lacrima bianca, Stella del mattino (Snowdrop)

Nome scientifico
Galanthus nivalis L.

Famiglia
Amaryllidaceae

Ordine
Asparagales

Classe
Magnoliopsida

Nome / nomi comuni
Bucaneve, Fora neve, Foraneve, Fior di neve, Galantino, Campanella del lupo, Lacrima bianca, Stella del mattino (Snowdrop)

Nota descrittiva
Le specie del genere Galanthus sono bulbose erbacee di piccole dimensioni, diffuse nei sottoboschi umidi e freschi dell'Europa continentale. In tutto l'areale del genere si contano circa 20 specie, molte di più sono le specie ibride o cultivar (varietà create dall'uomo). Simbolo di pudore, purezza e di speranza, il bucaneve è una di queste: una delicata piantina i cui fiori di un bianco candido compaiono già alla fine dell'inverno facendo capolino tra le distese nevose di montagna. La specie è considerata minacciata ed è tutelata da diverse convenzioni internazionali (CITES II; Direttiva Habitat 92/43/CEE; IUCN). A livello nazionale è considerata specie protetta nelle regioni alpine (esclusa la Val d'Aosta dove non è presente), in Emilia Romagna, in Toscana e nel Lazio. La specie è coltivata come ornamentale e non se ne conoscono usi alimentari con tutta probabilità a causa della sua moderata tossicità. Unica eccezione, più mitologica che storica, è riportata da Omero nell'Odissea che narra come il bucaneve fosse impiegato come antidoto contro i veleni della maga Circe. 

Descrizione morfologica 
Pianta erbacea perenne, bulbosa, completamente glabra, con steli cilindrici, eretti e leggermente striati, alti fino a 30 cm; bulbo ovoide avvolto da 3 tuniche bruno-castane; radici fascicolate ispessite alla base del bulbo. Foglie tutte radicali, quelle inferiori e più vicine al bulbo, sono ridotte a 2 guaine membranose avvolgenti; le superiori lunghe sino a 20 cm e di colore verde-glauco, sono generalmente opposte e a lamina lineare-appiattita, intera e ad apice ottuso. Fiori ermafroditi, solitari e penduli, su un peduncolo avvolto alla base da una spata trasparente; perigonio composto da 6 tepali liberi di colore bianco, solcati da striature longitudinali e apice lievemente smarginato: i 3 esterni patenti e liberi, hanno forma ovata, sono concavi e lunghi quasi il doppio rispetto agli interni; i 3 interni sono lunghi circa 1 cm, lievemente bilobi e caratterizzati all'apice, da una macchia a V rovesciata di colore verde o giallo-verdastra; stami 6, molto più brevi dei tepali interni, con filamenti biancastri più brevi delle antere, queste giallastre, ristrette all'apice e portanti un apicolo all'incirca triangolare; gineceo formato da un ovario infero 3-loculare, stilo singolo verdastro di poco eccedente l'altezza delle antere. Il frutto è una capsula loculicida ovoidale e carnosa contenente circa 10 semi bruno-scuri per loculo, piccoli ed ellittici questi sono muniti di una appendice (strofiolo o elaiosoma) di cui sono particolarmente ghiotte le formiche, agenti della disseminazione della pianta. 

Nota ecologica 
Vegeta in piccole colonie in boschi di latifoglie, cespuglieti e prati. In tutti i casi in zone di mezz'ombra e con terreni ricchi di humus. Nelle stazioni meridionali dell'areale tende a divenire specie prettamente montana, mentre nel Nord Italia, in Toscana e nelle Marche è presente anche nelle pianure alluvionali e in prossimità delle coste. I bulbi (forma biologica: geofita bulbosa) non temono il freddo e sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero senza venirne danneggiati. Una buona quantità di precipitazioni sono necessarie per permetterne lo sviluppo che va dall'inizio dell'inverno fino ai primi mesi primaverili, quando la porzione aerea appassisce e la pianta entra in riposo vegetativo fino all'inverno successivo. Data la scarsa produzione di semi, i bucaneve si propagano principalmente mediante la divisione dei bulbi. Tuttavia è stato osservato che le formiche ne facilitano la dispersione trasportando grandi quantità di semi all'interno dei loro tunnel sotterranei (si cibano degli strofioli).

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Specie nativa dell'Europa centro-meridionale, Galanthus nivalis è attualmente diffusa sui rilievi orografici di una vasta area continentale, dai Pirenei al Caucaso e nelle aree pianeggianti limitrofe. In Italia è presente allo stato spontaneo lungo tutto la penisola, eccezion fatta per Valle d'Aosta, Sardegna, Calabria e Sicilia (in queste ultime due regioni è sostituita ecologicamente da Galanthus reginae-olgae). Il bucaneve è tra le selvatiche bulbose più commercializzate al mondo. Nonostante la vendita e l'esportazione siano sottoposte a rigide restrizioni (Appendice II della Convention on International Trade in Endangered Species – CITES) la pianta viene ancora comunemente raccolta, soprattutto su scala locale. Un'ulteriore minaccia è causata dalla progressiva e costante perdita degli habitat della specie (riscaldamento globale, captazione delle acque superficiali). Al momento la IUCN (International Union for Conservation of Nature) considera la specie come “NT” (Near Threatened - specie prossima ad entrare in una categoria minacciata) ma date le insistenti pressioni antropiche è probabile che in un prossimo futuro venga classificata come “V” (Vulnerable). Il nome del genere deriva dal greco “gala” = latte e “anthos” = fiore, quindi "fiore di latte", per il colore bianco-latteo del perigonio; l'epiteto specifico "nivalis" = di neve, delle nevi può essere interpretato in due modi: il primo che questa specie, in molte stazioni, fiorisce quando è ancora presente la neve (da cui anche il nome volgare "bucaneve"), il secondo come rafforzativo del significato del genere (candido come il latte e come la neve). E’ detta anche “stella del mattino” perché è tra i primi fiori a comparire dopo la stagione invernale presagendo la primavera. A questo proposito viene collegato il significato consolatorio del fiore che promette una nuova speranza. Consolazione simbolica che emerge anche da una nota leggenda che narra come Eva, scacciata dal paradiso terrestre e costretta a vivere con Adamo in una terra gelida e ostile, trovò conforto e fiducia nell'avvenire vedendo spuntare dal terreno un bucaneve grazie al miracolo di un angelo. Da quel giorno si dice che basta raccogliere un bucaneve nella prima notte di luna dopo la fine di gennaio per essere felici tutto l'anno. Un'altra leggenda cristiana, racconta che un giorno di febbraio Gesù aveva sete. Maria, sua madre, andò alla fontana ma la trovò gelata e disse: "Come farò a dare l'acqua al mio bambino?". La terra udendo le sue parole fece spuntare dalla neve un bel fiore bianco dal quale la Madonna prese l'acqua per dissetare Gesù. Questo fiore era appunto un bucaneve. Un altro mito ancora, racconta che a Nikaria, una piccola isola dell'Egeo, luogo dove Dedalo depose Icaro, dal giorno della sepoltura del giovane il vento cominciò a piangerne la morte con lacrime che al contatto con il suolo si trasformarono in bucaneve.

Specie simili
Galanthus reginae-olgae Orph. s.l.

Caratteristiche distintive
Pianta isterante (emissione delle foglie solo al termine della fioritura) generalmente più sviluppata di G. nivalis: foglie più larghe di 1 cm; spata lunga sempre oltre 3 cm; tepali esterni lunghi oltre 2 cm. Fioritura autunnale. 

Specie simili
Leucojum vernum L.

Caratteristiche distintive
Bulbo avvolto da tuniche biancastre. Foglie in numero generalmente > 2 e più brevi dello scapo fiorale. Perigonio composto da tepali tutti uguali fra loro e macchiati di verde all'apice.

Specie simili
Gagea lutea (L.) Ker Gawl.

Caratteristiche distintive
Foglie singole, acute all'apice e solcate da 3 nervature. La differenza più notevole è data dal colore giallo dei suoi tepali.

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LIFE13 ENV/IT/842

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