Pungitopo, Ruscolo pungitopo, Pungi topo, rusco, Rusculo pungitopo, Bruscolo, Piccasorci, Asparago pazzo, Linguetta, Scacciaragni, Piscialetto, Brusco, Frascina (Butcher's broom)

Pungitopo, Ruscolo pungitopo, Pungi topo, rusco, Rusculo pungitopo, Bruscolo, Piccasorci, Asparago pazzo, Linguetta, Scacciaragni, Piscialetto, Brusco, Frascina (Butcher's broom)

Nome scientifico
Ruscus aculeatus L.

Famiglia
Asparagaceae 

Ordine
Asparagales 

Classe
Magnoliopsida 

Nome / nomi comuni
Pungitopo, Ruscolo pungitopo, Pungi topo, Rusco, Rusculo pungitopo, Bruscolo, Piccasorci, Asparago pazzo, Linguetta, Scacciaragni, Piscialetto, Brusco, Frascina (Butcher's broom)

Nota descrittiva
Ruscus aculeatus è una specie originaria del Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia e Libia) largamente diffusa in Europa centrale e meridionale. In Italia possiede un areale molto vasto che comprende tutte le regioni peninsulari e insulari. Della pianta vengono consumati i giovani germogli (simili agli asparagi): il sapore è lievemente più amaro. In alcune regioni però la raccolta è severamente proibita (Prov. Auton. di Trento, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise) in quanto la pianta è sottoposta a rigida protezione. In passato infatti il pungitopo veniva intensamente sradicato, soprattutto durante il periodo invernale in concomitanza delle festività natalizie, a scopo augurale per via del colore rosso delle bacche. 

Descrizione morfologica 
Piccolo arbusto suffruticoso sempreverde, dal robusto rizoma ramificato e strisciante. Fusti di 20-80 (100) cm, eretti, molto ramificati, parzialmente lignificati, di colore verde-scuro, striati, persistenti. Foglie estremamente ridotte e caduche, ridotte a squame biancastre inserite sul fusto aereo; sono sostituite funzionalmente da particolari rami appiattiti (cladodi) di 1,5-4x2-3 (3,5) cm, alterni, da lanceolati a ovato-acuminati, rigidi, con spina apicale acuta e 6-7 nervi curvi per lato. Fiori poco appariscenti, dioici, isolati o in 2(3), sono subsessili (pedicello 0,5-2 mm) e si formano sulla pagina inferiore dei cladodi; tepali 6 disposti in 2 verticilli di colore bruno verdastro; stami uniti in un tubo carnoso di colore violetto, più corto dei tepali. I frutti sono bacche globose, di colore rosso vivo, contenenti 1-2 semi durissimi di colore bianco-giallastro.

Nota ecologica 
Pianta molto rustica senza particolari esigenze pedo-climatiche, vegeta su tutti i tipi di substrato, tipica dei sottoboschi ombrosi, sia delle formazioni di macchia alta che dei boschi caducifogli o sempreverdi. Pur essendo resistente alle basse temperature non sopporta periodi prolungati di freddo intenso e infatti tende a colonizzare soprattutto aree di bassa montagna specialmente nelle regioni centro-settentrionali. Ogni anno in primavera si formano radici avventizie dalle quali vengono emessi nuovi germogli che crescendo verso l'alto (turioni) danno origine a nuovi rami e ad inizio estate il fogliame della pianta assume la consistenza definitiva. E' una specie dioica che fiorisce tra novembre e aprile con un tipo di impollinazione entomofila. La maturazione delle bacche avviene nell'inverno successivo alla fioritura; i frutti possono permanere sulla pianta per 2-3 mesi dopo la maturazione. Geofita rizomatosa; la dispersione è ipotizzata essere endozoocora ma si diffonde ampiamente anche attraverso i rizomi.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Ruscus aculeatus è comune in tutta Italia, isole comprese, fino ai 1500 m al sud e a quote più basse man mano che si risale la penisola. La pianta è presente nell'elenco delle specie protette all'Allegato V della Direttiva CEE n° 43/1992 (specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione) e a quanto pare queste misure sembrano essere efficaci: la specie è ampiamente distribuita e non si registrano particolari frammentazioni o riduzioni dell'areale. Il nome del genere deriva dal greco “rugchos”= becco, rostro, si riferisce ai cladodi dall'apice aguzzo, proprio come un becco d'uccello, ed è il nome con cui gli antichi Romani chiamavano la pianta; l'epiteto specifico “aculeatus”= dotato di aculei, ad indicare i mucroni pungenti di cui sono dotati i cladodi. Il nome volgare deriva dall'usanza contadina di proteggere le conserve alimentari dai topi adornando dispense e stipiti con mazzetti di questa pianta e dalla pratica agricola di disporre corone di rami secchi di pungitopo ai piedi degli alberi per proteggerne i frutti. Gli inglesi chiamano questa pianta "butcher's broom" = "scopa del macellaio", riferendosi all'uso che si faceva dei rami riuniti in fasci per pulire il pavimento delle macellerie. In Sicilia le popolazioni locali erano solite mettere mazzi di pungitopo sui pavimenti delle case credendo di eliminare le pulci, da qui il nome dialettale “spinapulici”.

Specie simili
Ruscus aculeatus L. 

Caratteristiche distintive
Cladodi 1,5-4 x 2-3,5 cm, da lanceolati a ovato-acuminati, rigidi, con spina apicale acuta.

Specie simili
Ruscus hypoglossum L.

Caratteristiche distintive
Cladodi più lunghi (5-10 cm), oblunghi e soprattutto non appuntiti e meno coriacei.

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LIFE13 ENV/IT/842

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