Ululone appenninico, Ululone dal ventre giallo appenninico

Ululone appenninico, Ululone dal ventre giallo appenninico

Nome scientifico
Bombina pachypus (Bonaparte, 1838)

Famiglia
Bombinatoridae

Ordine
Anura

Classe
Amphibia

Nome / nomi comuni
Ululone appenninico, Ululone dal ventre giallo appenninico.

Nota descrittiva
Bombina pachypus è una specie endemica dell’Italia peninsulare, con una distribuzione prevalentemente appenninica. L’ululone è caratterizzato, dorsalmente, da un aspetto verrucoso, per la presenza di numerose ghiandole, e da una colorazione criptica, bruno-grigiastra. Ventralmente la colorazione è gialla con macchie scure, chiaramente aposematica per segnalarne la pericolosità. L’animale, infatti, utilizza come difesa secrezioni cutanee irritanti. Se minacciato reagisce con un singolare comportamento, chiamato Unkenreflex, “riflesso-ululone”, che consiste nell’inarcare il corpo così da esibire la peculiare colorazione ventrale. La pupilla è tipicamente a forma di cuore. Per tutto il periodo di attività, da aprile ad ottobre, si rinviene in piccole raccolte d’acqua, sia naturali che artificiali. I maschi emettono un canto melodioso, utilizzato soprattutto per richiamare le femmine. La specie è in forte declino anche in aree apparentemente inalterate.

Descrizione morfologica
La dimensione media è di 30-50 mm, con un massimo di 60 mm. Il dorso è verrucoso, di colore variabile dal grigio al brunastro con macchie più scure. Ventralmente la colorazione è gialla con macchie scure che nei diversi individui variano per forma, numero e dimensioni. Ciascun animale è riconoscibile per la particolare combinazione di macchie. Sul petto, generalmente, sono riconoscibili due aree gialle distinte. Negli esemplari appena metamorfosati il colore ventrale è bluastro con macchie scure. Gli arti posteriori sono relativamente corti e robusti ed il piede è fornito di una palmatura ben sviluppata. La faccia ventrale della gamba è prevalentemente scura, con qualche area gialla. Il giallo nella parte interna del tarso non si fonde mai con il giallo del piede, come di regola avviene nella specie affine B. variegata. La pupilla ha una tipica forma a cuore o di triangolo a vertice inferiore, con intorno un sottile anello dorato. Durante la stagione riproduttiva il maschio è provvisto di piccole escrescenze cornee nerastre sulla faccia inferiore di ciascun avambraccio. La larva misura 7-8 mm alla schiusa e 40-50 mm alla metamorfosi. Le parti superiori sono brune con macchie più scure, spesso con una reticolatura di sottili linee nerastre. Le parti ventrali sono bianco-grigiastre. Lo spiracolo è mediano ventrale, più vicino all’estremità posteriore del corpo. La coda ha l’apice ottusamente appuntito. Gli occhi sono situati dorsalmente. Nel disco orale sono presenti due file di cheratodonti nel labbro superiore e tre in quello inferiore. Le papille marginali sono in un’unica fila intorno al labbro superiore e fino a 3 intorno all’inferiore. Il diametro di ciascun uovo è di circa 2 mm, 5-8 mm con la capsula gelatinosa.

Nota ecologica
L’ululone appenninico è distribuito prevalentemente in ambienti collinari o montani, potendo vivere anche oltre i 1500 m. Durante il periodo di attività, che va da aprile ad ottobre, frequenta varie tipologie di raccolte d’acqua naturali e artificiali, con limitata estensione e profondità: fossati, rivoli debolmente correnti anche ai lati delle strade, pozze, piccoli stagni, acquitrini, solchi allagati prodotti da pneumatici, abbeveratoi, etc. Possono essere sia limpidi che torbidi, con o senza vegetazione. B. pachypus è una specie eliofila, gregaria, ad attività prevalentemente diurna. Trascorre gran parte del tempo in acqua, spesso in pieno sole. Se disturbata, si immerge rapidamente rifugiandosi sul fondo. Lo svernamento avviene sotto terra o sotto le pietre, vicino ai siti riproduttivi, ai quali la specie si mantiene fedele. Nel periodo riproduttivo il maschio emette un canto ripetuto a brevi intervalli, con più frequenza verso sera o di notte. La riproduzione, avviene tramite amplesso lombare. La femmina depone piccoli gruppi di uova, che vengono attaccate a rocce o vegetali sommersi. Le uova schiudono dopo circa una o due settimane e la metamorfosi avviene dopo circa 45-90 giorni. La maturità sessuale viene raggiunta tra il secondo e il terzo anno, ad una taglia di circa 30 mm. La durata massima di vita accertata è in natura di 16 anni. Gli adulti sono in grado di produrre secrezioni volatili irritanti tramite le ghiandole cutanee dorsali. Se minacciati, mettono in atto una particolare strategia difensiva, indicata con il termine tedesco Unkenreflex, “riflesso-ululone”. Inarcando il corpo e sollevando gli arti verso l’alto, gli anteriori tenuti sulla testa, mettono in mostra la colorazione ventrale aposematica che viene utilizzata per segnalare la loro tossicità. Le larve si nutrono di sostanza organica di origine vegetale e animale. I metamorfosati si cibano soprattutto di Artropodi catturati sia a terra che in acqua.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
La I.U.C.N. (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha inserito B. pachypus nella categoria EN (Endangered) della Red List (2013). Si ritiene, infatti, che la specie abbia subito negli ultimi 20-25 anni una riduzione di oltre il 50%, sia del numero di popolazioni che degli individui che le compongono. Anche nel Lazio la specie è in forte regresso, anche in aree in cui le condizioni ambientali appaiono inalterate. Tra le cause conosciute di questa rapida rarefazione vi sono sicuramente il degrado, la scomparsa e la frammentazione di molti siti riproduttivi, l’eccessivo sfruttamento delle falde idriche che porta al rapido essiccamento dei corpi idrici di dimensioni spesso estremamente ridotte occupati dalla specie, le infezioni accertate del fungo Batrachochytrium dendrobatidis che potrebbero aver incrementato la mortalità degli individui in molte località. Anche l’aumento delle popolazioni di cinghiale ha avuto un impatto negativo sulla specie. Questo mammifero è, infatti, in grado sia di predare direttamente gli ululoni, che di provocare l’alterazione o l’interramento di siti riproduttivi di B. pachypus, abbeverandosi e rotolandosi in essi. Bombina pachypus è compresa (sotto il nome di Bombina variegata) nell’allegato II della «Convenzione di Berna» e negli allegati II e IV della «Direttiva Habitat» 92/43/CEE. Nel Lazio è protetta dalla L. R. 18/1988.

Specie simili
B. variegta

Caratteristiche distintive
In Italia è distribuita al di sopra del fiume Po. Generalmente, la colorazione della faccia ventrale della gamba è prevalentemente gialla e quella del tarso si fonde con il giallo plantare. Le macchie gialle pettorali si fondono con quelle circostanti.

 

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.