Rana di Berger, Rana vérde di Berger

Rana di Berger, Rana vérde di Berger

Nome scientifico
Pelophylax bergeri (Gunther, 1986), Pelophylax kl. hispanica (Bonaparte, 1839)

Famiglia
Ranidae

Ordine
Anura

Classe
Amphibia

Nome / nomi comuni
Rana di Berger, Rana vérde di Berger

Nota descrittiva
Il genere Pelophylax comprende le “rane verdi”, la cui tassonomia e distribuzione non sono stati ancora sufficientemente definiti. All’interno del genere ci sono ibridi in grado di riprodursi per ibridogenesi. I taxa ibridi ibridogenetici vengono inclusi in una particolare categoria sistematica, il “klepton”, mentre un sinklepton è un gruppo formato da due o più specie biologiche ed uno o più klepton originati dall’ibridazione tra le diverse specie. L’attribuzione dei vari taxa a specie, sottospecie e klepton, è ancora oggetto di discussione e necessita, quindi, di ulteriori ricerche sulla loro genetica, morfometria, etologia e bioacustica. In questa sede le popolazioni di rane verdi a nord del Po vengono attribuite alla specie P. lessonae   e al klepton P. kl. esculenta, mentre quelle della penisola e Sicilia vengono assegnate alla specie P. bergeri  e al klepton P. kl. hispanica. I due klepton sono originati da antichi eventi di ibridazione tra le specie parentali P. ridibunda, attualmente presente in Italia solo nella provincia di Trieste, e P .lessonae  per P. kl. esculenta, e P. ridibunda e P. bergeri,  per P. kl. hispanica. Poiché i due taxa, P. bergeri  e P. kl. hispanica, sono morfologicamente simili, si ritrovano insieme in popolazioni miste ed appartengono allo stesso sinklepton, in questa sede essi vengono trattati insieme. P. bergeri  e P. kl. hispanica sono caratterizzate da una colorazione dorsale che varia dal bruno al verde chiaro, conducono vita prevalentemente acquatica in un’ampia gamma di habitat umidi, sono attive sia di giorno che di notte e i maschi, forniti di due sacchi vocali esterni, emettono un canto (gracidio) facilmente riconoscibile.

Descrizione morfologica
In entrambi i taxa la lunghezza del corpo del metamorfosato varia dai 40-55 mm dei maschi ai 55-65 mm delle femmine. La pelle è liscia o leggermente verrucosa con pliche dorso-laterali color bronzo. Spesso è presente una linea chiara estesa dalla punta del muso a poco sopra la cloaca. La colorazione ventrale è bianco-giallastra, a volte macchiata di grigio. P. bergeri   differisce da P. kl. hispanica per le tibie più corte, tubercolo metatarsale più alto e lungo, testa più stretta, colorazione giallo o arancione, invece che bianchiccia, della faccia posteriore delle cosce e soprattutto per i sacchi vocali dei maschi bianchicci piuttosto che grigi uniformi. Il dimorfismo sessuale consiste nella differenza di taglia tra i sessi a favore delle femmine e nella presenza nei maschi di due sacchi vocali estroflessibili. Le uova misurano 1,5-2 mm, 7-8 mm con l’involucro gelatinoso e vengono emesse in masse tondeggianti più o meno grandi. La larva presenta uno spiracolo equidistante dalle due estremità del corpo o poco più vicino alla punta del muso, coda appuntita acutamente all’apice, cresta dorsale un po’ più alta di quella ventrale. In molti casi, le diverse specie o klepton di “rane verdi” sono differenziabili solo con analisi genetiche o di tipo bioacustico.

Nota ecologica
P. bergeri  e P. kl. hispanica  frequentano un’ampia varietà di ambienti acquatici sia in aree aperte, sia cespugliate e boscate.  Si ritrovano dal livello del mare fino a 1600 m s.l.m. in pozze, anche temporanee, stagni, paludi, acquitrini, canali a corso lento, torrenti, cisterne, abbeveratoi, vasche in giardini. Le popolazioni possono essere pure, costituite solo da individui di P. bergeri, oppure possono essere miste con individui sia di P. bergeri   che di  P. kl. hispanica la cui frequenza dipende dalle condizioni ambientali. Gli individui di P. kl. hispanica sono prevalenti in ambienti maggiormente antropizzati, mentre in condizioni più naturali P. bergeri  arriva anche a formare popolazioni pure. La capacità da parte di P. kl. hispanica di tollerare un grado maggiore di degrado e inquinamento ambientale, è da mettere in relazione con la sua condizione ibrida che ne determina l’alto grado di eterozigosi e la possibilità di condividere le caratteristiche ecologiche delle due specie parentali. P. bergeri  e P. kl. hispanica  sono prevalentemente a vita acquatica e l’attività è sia diurna che notturna Relativamente all’altitudine del sito, la fase di latenza invernale può durare da ottobre a marzo, di meno o mancare del tutto. Le aree di svernamento possono distare fino a 10-15 km da quelle riproduttive ed in questo caso si assiste, quindi, ad una migrazione autunnale verso di esse. L’accoppiamento avviene, a seconda della quota, da marzo-aprile a maggio-giugno. L’amplesso è ascellare, ogni femmina depone 1000-4000 uova. Le uova schiudono dopo 15-30 giorni e le larve metamorfosano dopo 3-4 mesi. Nelle popolazioni miste sono possibili sia accoppiamenti omospecifici, P. bergeri  × P. bergeri  che genera solo P. bergeri puri, e P. kl. hispanica × P. kl. hispanica che non sembra produca individui vitali, sia accoppiamenti eterospecifici, P. bergeri  × P. kl. hispanica che per il meccanismo dell’ibridogenesi origina solo individui di P. kl. hispanica. Nell’ibrido, infatti, durante la gametogenesi non si ha la ricombinazione fra i cromosomi di origine paterna e quelli di origine materna. L’intero genoma della specie parentale presente nella popolazione mista viene escluso e nei gameti è rappresentato solo il genoma della specie parentale non presente. In questo modo l’ibrido ibridogenetico si mantiene all’interno della popolazione nel corso delle diverse generazioni. La maturità sessuale è raggiunta a 1-2 anni nei maschi e a 2-3 anni nelle femmine. La massima longevità nota è di 12 anni, ma probabilmente la vita media in natura non supera i 3-4 anni.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Le “rane verdi” sono tra gli anfibi più diffusi in Italia. Sulla base di questa considerazione esse non possono certo essere ritenute a rischio di estinzione. Tuttavia, anche queste specie sono sottoposte a quei cambiamenti ambientali determinati dall’uomo, che attraverso il degrado e la distruzione degli habitat provocano la rarefazione di tutti gli anfibi, in Italia come nel resto del pianeta. Anche per le “rane verdi” sono state registrate localmente forti riduzioni delle popolazioni o la loro scomparsa. Le principali cause sono bonifiche, captazione di sorgenti, inquinamento, introduzione di pesci alloctoni. Per queste specie è abbastanza rilevante anche l’impatto negativo conseguente alla cattura di questi animali per scopi alimentari, alla morte di individui che nei loro spostamenti debbono attraversare strade con elevato traffico di auto, alla competizione con specie affini introdotte, P. lessonae,  P. k. esculentus, P. ridibundus, P. kurtmuelleri.  Le «rane verdi» in senso lato sono presenti nell’allegato III della «Convenzione di Berna e nell’allegato IV e V della «Direttiva Habitat» 92/43/CEE. Nella Red List dell’I.U.C.N. (2013),   P. bergeri,   P. k. esculentus,   P. k. hispanicus  e P. lessonae  (tutti sotto il genere  Rana) sono assegnati alla categoria LC (least concern).

Specie simili
P. lessonae,  P. k. esculentus

Caratteristiche distintive
Distribuita nella Pianura Padana.

Specie simili
P. ridibundus 

Caratteristiche distintive
Le popolazioni autoctone sono presenti nella parte sud-orientale della provincia di Trieste, popolazioni alloctone anche in alcune località del Trentino.

Specie simili
P. kurtmuelleri

Caratteristiche distintive
Specie alloctona naturalizzata nelle province di Savona, Imperia, Cuneo e Alessandria.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.