Cleopatra

Cleopatra

Nome scientifico
Gonepteryx cleopatra (Linnaeus, 1767)

Famiglia
Pieridae

Ordine
Lepidoptera

Classe
Insecta

Nome comune
Cleopatra

Nota descrittiva
Gonepteryx cleopatra è diffusa in tutti i paesi sulle coste del Mediterraneo: dall’Europa meridionale, al Nord Africa, all’Asia minore. Si può incontrare in spazi aperti, nella macchia mediterranea, in boschi radi e in pinete di montagna, fino a circa 1800 metri s.l.m., ma in Nord Africa arriva fino a 3000 metri. In Italia è una specie tipicamente meridionale che raramente si spinge a settentrione oltre il Po, ed è rara a quote oltre i 1500 m.

Descrizione morfologica
La specie raggiunge una media di 6 cm di apertura alare (ala anteriore circa 3 cm) con un pattern alare giallo e arancione nel maschio e bianco-verde pallido nella femmina. Come nelle altre farfalle del genere Gonepteryx, il margine laterale delle ali anteriori è lievemente concavo e l’apice risulta appuntito. Le ali posteriori mostrano nel bordo inferiore esterno una caratteristica punta. Su tutte e quattro le ali è presente un piccolo spot arancione al centro dell’ala. Il dimorfismo sessuale è particolarmente accentuato: il maschio presenta sulle ali anteriori un’area color rosso arancio carico, che è invece assente nella femmina. La femmina somiglia a quella della congenerica Gonepteryx rhamni (Linnaeus, 1758).

Nota ecologica
G.cleopatra è una specie tipica di radure e cespugli della macchia mediterranea prediligendo la fascia costiera. Il periodo di volo generalmente va da maggio e giugno, ma nella parte meridionale della sua area di distribuzione questa farfalla ha due generazioni (la seconda in agosto settembre) e può quindi esser vista volare quasi tutto l'anno perché molti individui svernano. La farfalla depone le uova singolarmente sulle gemme e sugli steli dell’alaterno (Rhamnus alaternus), pianta alimentare dei bruchi. Nel mese di giugno dalle crisalidi sfarfallano gli adulti, mentre la vecchia generazione vola ancora. La pagina inferiore delle ali, di colore verdastro, e le venature pronunciate conferiscono a questa farfalla una discreta capacità di mimetizzarsi rendendola simile a foglie.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
G. cleopatra può essere considerata una specie guida perché legata alla macchia mediterranea, di cui si può considerare un bioindicatore. Non è particolarmente rara, ma la sua distribuzione ecologica è limitata essendo una specie tipicamente xerotermica. Proprio per questo motivo l’area di distribuzione della cleopatra è suscettibile di cambiamenti, anche a breve termine, in particolare legati al cambiamento climatico.

Specie simili
Gonepteryx cleopatra è simile a Gonepteryx rhamni, ma è possibile distinguerla ponendo attenzione ad alcune caratteristiche peculiari. Nella cleopatra il maschio si distingue per la presenza della grande macchia arancione che ricopre la maggior parte dell’ala anteriore. La determinazione della femmina è più difficile ed è facile confonderla con G.rhamni che presenta una colorazione bianco verdastra simile, ma nella G.rhamni l’apice dell’ala anteriore è più nettamente falcato e il bordo inferiore delle ali posteriori è più distintamente appuntito.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.