Luccio europeo

Luccio europeo

Nome scientifico
Esox lucius (Linnaeus, 1758)

Famiglia
Esocidae

Ordine
Esociformes

Classe
Osteichthies

Nomi italiani
Luccio europeo

Nota descrittiva
I lucci sono specie di interesse commerciale e sportivo; occupano buona parte delle acque interne dell’emisfero settentrionale. La forte pressione di pesca professionale e sportiva ha rappresentato uno dei principali fattori di minaccia per queste entità. Secondo un recente studio i lucci europei, (transalpini) e quelli italiani (cisalpini) vengono distinti in due specie separate. Le popolazioni presenti nei distretti padano-veneto e tosco-laziale apparterrebbero ad una nuova specie, Esox cisalpinus  (Bianco e Delmastro, 2011), endemica italiana. Tale separazione si basa su analisi molecolari, associate anche a caratteri fenotipici di livrea (Lucentini et al., 2010).  Infatti i lucci italiani  presentano una livrea a bande laterali oblique, rispetto alle popolazioni transalpine che invece mostrano una pigmentazione a prevalenza di macchie ovalari sui fianchi. Questa recente acquisizione associata alle numerose introduzioni effettuate in numerosi bacini e corsi d’acqua italiani motiva  l’opportunità per effettuare una prima indagine conoscitiva di quale delle due specie sia presente negli ambienti acquatici laziali ed italiani. La specie italiana non compare nella lista rossa dei vertebrati italiani (Rondinini et al., 2013), probabilmente anche  a seguito della sua recente descrizione tassonomica.

Descrizione morfologica 
I lucci sono pesci di grande taglia, potendo raggiungere una lunghezza superiore a 135 cm ed un peso di oltre 30 kg. Sono pesci molto longevi, potendo vivere oltre 30 anni. Il corpo è molto allungato e slanciato, con altezza massima 1/5 - 1/6 della lunghezza. Il capo è l’elemento che caratterizza maggiormente la specie, essendo molto grande e con un muso appiattito e affusolato a forma di becco d’anatra. La bocca è molto ampia con mandibola prominente su cui sono impiantati denti, diseguali, robusti, acuminati ed affilati, presenti su mascella, mandibola, palatino e lingua. La pinna dorsale è inserita molto posteriormente, sopra la pinna anale. Le scaglie sono piccole e cicloidi. Il colore di fondo è variabile: generalmente verdastro, bruno o giallo, più scuro sul dorso, più chiaro sui fianchi e biancastro sul ventre. Sul dorso e sui fianchi sono presenti macchie, striature o marezzature bianco-argentate o dorate.

Differenze tra le due specie
La diagnosi tra le due specie, che segue, è ripresa da Bianco e Delmastro (2011). Rispetto alla specie europea, il luccio italiano si differenzia per la pigmentazione dei fianchi, e delle pinne (vedi foto che segue). Nel cisalpino, i fianchi sono ornati da bande trasversali oblique, molto ben marcate nei giovani, che tendono ad anastomizzarsi negli adulti dando un aspetto vermicolato o marmoreggiato negli adulti. Le pinne impari non presentano vermicolazioni ma rari ocelli scuri La specie europea, presenta macchie ovalari o tondeggianti distribuite più o meno uniformemente sia sui fianchi che sugli opercoli, di grandezza inferiore al diametro dell’occhio; le pinne, impari, dorsale, anale e caudale presentano un evidente e marcata vermicolatura scura.  Riguardo le conte meristiche, E. cisalpinus presenta 92-107 squame totali in serie laterale contro le 105-148 della specie europea. Normalmente, 4-4 pori submandibolari, contro 5-5 di E. lucius.

Nota ecologica 
I lucci sono predatori tipici delle acque ferme o a corrente moderata, che evitano le acque eccessivamente torbide e necessitano di un fondale sabbioso o fangoso ricco di vegetazione acquatica sommersa. La deposizione avviene sulle piante acquatiche e ha luogo tra febbraio e maggio, a seconda della temperatura dell’acqua.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
I lucci presenti nelle acque italiane a seguito del loro interesse commerciale e sportivo sono stati interessati da numerose immissioni a scopo alieutico  e in diverse località la specie italiana convive con quella europea, transalpina, con cui si può ibridare (Bianco e Delmastro, 2011). La possibilità di identificare e separare la specie alloctona da quella italiana permetterebbe migliorare le conoscenze distributive e nel seguito di programmare delle attività di gestione per eliminare o ridurre le popolazioni alloctone transalpine e migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di luccio italiano.

Specie simili
I due lucci sono specie inconfondibili, ben separate da altri pesci che popolano le acque interne italiane e laziali.

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LIFE13 ENV/IT/842

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