Ghiro

Ghiro

Nome scientifico
Glis glis (Linnaeus, 1766)

 

Nome specie

Glis glis (Linnaeus, 1766)

 

Famiglia

Gliridi

 

Ordine

Roditori

 

Classe

Mammiferi

 

Nome / nomi comuni

Ghiro

 

Image by: Dario Capizzi

 

Nota descrittiva

Il Ghiro è una specie ad ampia distribuzione paleartica che interessa gran parte dell'Europa continentale e dell’Asia Minore, in un’area che si estende dalla Spagna settentrionale fino all’Ucraina ed al nord dell’Iran. Nei primi anni del XX secolo è stato introdotto in Inghilterra, ove attualmente occupa una piccola area nel sud del paese.

In Italia è diffuso in tutta la penisola, pur mancando nella pianura padana e nelle zone maggiormente antropizzate ove sono scomparse le grandi formazioni forestali. E’ presente in Sicilia, Sardegna, Elba e nell’isola di Salina.

La sua importanza economica è trascurabile, benché possa talvolta arrecare impatti significativi alle coltivazioni di nocciolo.

 

Descrizione morfologica

Tra i Gliridi, è la specie che presenta le maggiori dimensioni. Attorno agli occhi è presente un anello scuro. La coda è ricoperta di lunghi peli su tutta la sua superficie. La colorazione del dorso e dei fianchi è grigio-bruna. Il ventre è invece di colore grigio o crema, e la demarcazione fra la colorazione del ventre e quella del dorso è abbastanza netta.

Il Ghiro potrebbe essere confuso con lo Scoiattolo grigio, il quale presenta la struttura della coda e la colorazione del corpo piuttosto simili. Tuttavia, lo Scoiattolo grigio presenta dimensioni molto superiori e le zampe posteriori nettamente più lunghe. Rispetto al Quercino, il Ghiro si distingue invece per la taglia maggiore, le orecchie molto più corte, l'assenza della mascherina facciale nera e per la forma diversa della coda: quella del Quercino è provvista di peli corti per i tre quarti della lunghezza e di un ciuffo di lunghi peli al termine, che formano un caratteristico pennello bianco e nero. Rispetto al Driomio, il Ghiro si distingue soprattutto in virtù dell’assenza della mascherina nera e le dimensioni corporee nettamente superiori.

Lunghezza testa-corpo 13-21 cm, coda 11-19 cm, piede posteriore 2.5-3.5 cm, orecchio 1.5-2.4, peso 65-190 g, fino a 250-300 g prima dell’ibernazione. Lunghezza testa-corpo 35-60 cm, coda 25-42 cm, piede posteriore 11-14 cm, orecchio 2.5-3.0 cm, peso 4.8-9 kg.

 

Nota ecologica

Il Ghiro frequenta i boschi di latifoglie, soprattutto di querce, faggi e carpini, ma è presente anche in boschi misti, come le pinete litoranee miste con querce caducifoglie e sempreverdi, dove la specie raggiunge densità talvolta assai elevate, o le abetine montane miste. Predilige i boschi di alto fusto che garantiscono, oltre a produzioni di semi più elevate, anche maggiori possibilità di ricovero. E’ possibile tuttavia trovarlo anche in boschi cedui, soprattutto se invecchiati od in corso di avviamento all’alto fusto, od anche in quelli trattati con turni lunghi. Durante le fasi di maturazione dei frutti frequenta attivamente i noccioleti ed i castagneti da frutto, ma solo quando essi siano situati nelle immediate adiacenze del bosco o ne costituiscono parte integrante.

In Italia è diffuso dal livello del mare fino a circa 1500 m di quota, ma è talvolta segnalato anche ad altezze superiori. Sulle Alpi occidentali è segnalato fino a quasi 1800 m, sull’Etna fino a 1600 m.

L’attività annuale della specie è caratterizzata da una prolungata ibernazione, fase preceduta da un periodo durante il quale la specie si nutre attivamente di alimenti ricchi di grassi e con un elevato contenuto di acido linoleico (Fietz et al., 2005). Tali alimenti sono costituiti soprattutto dai semi di piante forestali, allo scopo di accumulare grandi riserve lipidiche. La durata dell’ibernazione è differente a seconda delle località. In Italia l’ibernazione si protrae per circa sei mesi, e si colloca fra l’inizio di novembre e l’inizio o la metà di maggio, ma nell’Europa centrale può durare fino a sette mesi e mezzo. L’ibernazione può essere interrotta da brevi, temporanei risvegli, anche in seguito al verificarsi di condizioni climatiche particolarmente favorevoli. Al di fuori del periodo dell’ibernazione gli animali sono attivi durante le ore notturne.

 

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna

Il ghiro è una specie strettamente legata gli ecosistemi forestali, soprattutto quando essi sono governati ad alto fusto, e vi è presenza di piante vecchie con cavità che favoriscano la nidificazione della specie. Può quindi essere considerato un efficace indicatore della qualità della gestione forestale, ancor più se si considera che è presente soprattutto in formazioni estese ed a basso livello di frammentazione.

Può occasionalmente avere un impatto negativo sulle colture di nocciolo, nonché penetrare negli edifici situati nelle immediate adiacenze del bosco.

 

Specie simili

Scoiattolo grigio – Sciurus carolinensis - Dimensioni assai maggiori (peso 400-700 grammi di peso), zampe nettamente più lunghe, assenza attorno agli occhi dell’anello scuro.

Quercino – Eliomys quercinus - Assenza del ciuffo terminale della coda di colore bianco e nero, taglia inferiore, presenza della mascherina facciale nera, grandi orecchie rivolte in avanti.

 

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.