Cervo

Cervo

Nome scientifico
Cervus elaphus (Linnaeus, 1758)

 

Nome specie

Cervus elaphus (Linnaeus, 1758)

 

Famiglia

Cervidi

 

Ordine

Cetartiodattili

 

Classe

Mammiferi

 

Nome / nomi comuni

Cervo

 

Image by: Edelhert, Saxifraga-Rudmer Zwerver

 

Nota descrittiva

Il cervo presenta distribuzione olartica ma si distinguono diverse sottospecie con caratteristiche ben differenziate. In Italia sono presenti le due sottospecie C. e. elaphus (Europa occidentale e settentrionale) e C. e. corsicanus (Sardegna e Corsica), che si distingue dalla sottospecie europea per le dimensioni più ridotte e un limitato sviluppo del palco. All’inizio del XX secolo il cervo in Italia risultava pressoché scomparso, ad eccezione del nucleo del Gran Bosco della Mesola e del cervo sardo. Successive reintroduzioni e ricolonizzazioni spontanee hanno dato origine alla distribuzione attuale che interessa tutto l’arco Alpino, l’Appennino settentrionale e centrale, al sud il Cilento, la Sila e il Pollino, oltre la Sardegna con la sottospecie corsicanus.

 

Descrizione morfologica

Il cervo presenta un tipico dimorfismo sessuale, con il caratteristico palco di corna presente solo nei maschi. Il palco viene perso alla fine dell’inverno e inizia immediatamente a rigenerarsi, per raggiungere il massimo sviluppo nel periodo tardo estivo autunnale, in coincidenza con la stagione degli amori. Dimensioni e forma del palco dipendono dall’età, da fattori genetici, dalla disponibilità trofica e dallo stato di salute degli individui. La colorazione del manto è rossiccia nel periodo estivo e bruno-grigia nel periodo invernale. Il petto, il ventre e la parte interna delle zampe sono chiari.

Dimensioni: peso: 160-220 kg i maschi adulti; 90-120 kg le femmine adulte; lunghezza testa-radice della coda 190-205 cm nei maschi; 165-180 cm nelle femmine; lunghezza della coda 14-16 cm.

 

Nota ecologica

Il cervo è una specie versatile e utilizza habitat molto diversi, anche non ottimali. In Italia è presente da 0 a oltre i 2000 m di altitudine. L’habitat “ideale” è costituito da aree boscate (boschi misti e di latifoglie offrono maggiori risorse trofiche rispetto alle conifere) con la presenza di diverse classi cronologiche, frammiste a zone aperte e ecotonali. E’ un ruminante, la cui dieta varia a seconda della disponibilità, ma è considerato essenzialmente un pascolatore. La riproduzione avviene una volta all’anno, le nascite avvengono in primavera. La specie è gregaria, forma gruppi sociali femminili separati da quelli maschili; sono presenti aggregazioni miste nel periodo riproduttivo, che va da metà settembre a inizio ottobre, quando i maschi adulti formano il tipico harem attraendo le femmine con il “bramito”, vocalizzazione utilizzata anche per misurare il rango dei singoli individui.

In montagna durante l’inverno i cervi frequentano altitudini minori, contrariamente al periodo estivo, quando è più probabile osservarli a quote elevate. E’ possibile avvistarlo in aree aperte e ai margini del bosco, soprattutto all’alba e al tramonto.

 

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna

Il cervo non presenta particolari problemi di conservazione, dal momento che negli ultimi anni le sue popolazioni sono in aumento numerico ed in espansione. Può provocare in alcune circostanze (stagioni e ambienti poveri di risorse) danni alla rinnovazione forestale causati dall’attività di scortecciamento.

 

Specie simili

Capriolo – Capreolus capreolus - Il capriolo ha taglia nettamente inferiore del cervo (peso 22-30 Kg) e i palchi sono caratterizzati da uno sviluppo assai minore e da poche e brevi ramificazioni.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.