Castnide delle palme

Castnide delle palme

Nome scientifico
Paysandisia archon (Burmeister, 1880)

Famiglia
Castniidae

Ordine
Lepidoptera

Classe
Insecta

Nome / nomi comuni
Castnide delle palme

Nota descrittiva
Paysandisia archon è un lepidottero della famiglia Castniidae. Originariamente distribuito in alcuni paesi del Sud America, si è diffuso nell'ultimo decennio in diversi paesi europei, probabilmente in seguito al trasporto accidentale di larve all'interno di palme importate a scopo ornamentale.

Descrizione morfologica 
P. archon appare come una vistosa falena di dimensioni relativamente grandi (90-110 mm di apertura alare) di cui, quando è in volo, è spesso possibile percepire distintamente il rumore emesso dal battito delle ali. Le ali anteriori sono di colore bruno-olivastro con una sfumatura longitudinale più scura. Le ali posteriori sono rosse con macchie nere e bianche. Le antenne sono clavate e uncinate alle estremità. Il capo e il torace sono bruno-grigiastri, mediamente pelosi. L'addome ripete la tonalità di colore del torace, ma in maniera lievemente più scura, in particolare nel maschio. Le femmine sono distinguibili per le maggiori dimensioni e per la presenza di un ovopositore a forma di ago lungo circa 4-5 mm. Le uova sono fusiformi, simili a cariossidi di riso, con 6/8 creste longitudinali, hanno dimensioni medie di 5 x 1,5 mm e appena deposte si presentano di colore crema rosato, che vira poi al bruno chiaro a maturità. Vengono deposte tra le fibre della corona fogliare delle palme, al riparo dalla luce diretta del sole, oppure all'inserzione del rachide fogliare o sui nuovi germogli. La larva appena schiusa è lunga meno di 10 mm, di colore rosato e con lunghe setole. La larva matura è biancastra e può raggiungere gli 80 mm di lunghezza. La larva possiede corte zampe toraciche e pseudozampe addominali, e presenta il capo leggermente incassato nel primo segmento toracico, mentre il secondo segmento toracico è leggermente più largo degli altri. La crisalide misura circa 50 mm ed è di colore bruno-giallastro con una serie di spinule disposte a pettine lungo ciascun segmento addominale, ed è posta all'interno di un caratteristico bozzolo di circa 6 cm di lunghezza, di norma posizionato in prossimità della superficie della palma in maniera tale da favorire la liberazione dell’adulto una volta completata la metamorfosi. Il bozzolo è costituito da uno strato esterno coriaceo ricoperto di frammenti di fibra di palma, e ha pareti interne rivestite di seta e secrezioni mucose.

Nota ecologica 
Il ciclo di sviluppo di P. archon è piuttosto lungo. Gli adulti vivono circa 4 settimane e volano di giorno nel periodo compreso tra maggio e settembre, con picchi di presenze tra giugno e luglio. La femmina depone fino a 6 uova alla volta tra la fine maggio e gli inizi di ottobre. Il numero complessivo di uova che ciascuna femmina può deporre nell'arco la sua vita non è conosciuto, ma da osservazioni dell’apparato riproduttore femminile si pensa che possa arrivare a circa 140. A seconda della temperatura le uova schiudono in circa 12-21 giorni, e le larve neonate iniziano a penetrare attivamente nella pianta ospite erodendone i teneri tessuti vegetali e scavando gallerie longitudinali piuttosto rettilinee che diventano di dimensioni sempre maggiori man mano che la larva si accresce. Le gallerie di alimentazione possono trovarsi in qualsiasi zona del fusto, ma si localizzano con maggiore frequenza nella porzione prossima alla corona fogliare. Di norma le larve non lasciano mai la pianta ospite fino alla conclusione del ciclo di sviluppo. La fase larvale dura dai 10 ai 18 mesi a seconda del periodo in cui si sono schiuse le uova. L'impupamento ha luogo all'interno del bozzolo, costruito dalla larva matura con le fibre della pianta ospite. La crisalide impiega dai 40 ai 70 giorni, in funzione delle temperatura, per completare la metamorfosi. Paysandisia archon può svernare sotto forma di larva in tutti gli stadi di accrescimento all’interno delle gallerie scavate nelle palme attaccate. Le larve nate tra giugno ed agosto raggiungono la maturità nella primavera dell’anno successivo, svernando una sola volta, mentre quelle nate più tardi nell'anno svernano una prima volta da larve di giovane età ed una seconda volta da larve mature, concludendo il ciclo di sviluppo nella primavera del secondo anno. Diffusa nel suo areale di origine prevalentemente in ambienti naturali, e solo raramente in piantagioni di palme, nell’areale di introduzione italiano è finora limitata agli ambienti antropizzati dove sono presenti palme ornamentali. È comunque una specie in espansione nel nostro paese. Come piante ospiti sono segnalate numerose specie di palme appartenenti ai generi Brahea, Butia, Chamaerops (inclusa C. humilis, unica palma autoctona in Italia e nel Lazio), Jubaea, Livistona, Phoenix, Sabal, Syagrus, Trachycarpus, Trithrinax, Washingtonia.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Originaria del Sud America ed introdotta in Europa in maniera accidentale, la Paysandisia archon nel suo areale di origine, oltre ad avere diversi nemici naturali, si limita ad attaccare prevalentemente palme di specie selvatiche, e non rappresenta una minaccia per le palme coltivate. Nelle zone in cui si è insediata in Europa si è invece mostrata capace di arrecare considerevoli danni alle palme ornamentali. Inoltre, sebbene attualmente non siano segnalati impatti sugli ecosistemi naturali in Italia, vi è il timore che possa colonizzare palme autoctone (Chamaerops humilis) presenti in ambienti naturali. Gli attacchi da parte di Paysandisia archon alle palme ospiti si manifestano con presenza di rosura di colore marrone scuro che fuoriesce dallo stipite della palma, perforazioni in settore circolare delle foglie, fori riconducibili a gallerie assiali o trasversali su piccioli fogliari o stipiti di palme, sviluppo ascellare anormale delle foglie, deformazione degli stipiti e delle foglie, appassimento con ingiallimento delle foglie più giovani e centrali della corona, e nei casi più gravi morte improvvisa delle piante. L'individuazione degli attacchi e la lotta contro questo insetto risultano difficili, in quanto l’infestazione si localizza all’interno dello stipite della palma o dei piccioli fogliari, dove i prodotti ad azione insetticida hanno difficoltà a penetrare. Inoltre, attualmente non esistono sul mercato prodotti fitosanitari registrati nei confronti di tale avversità, per cui tali interventi possono essere effettuati solo con prodotti per piante ornamentali. Sono attualmente in fase di studio metodi di lotta biologica basati sull’utilizzo di nematodi entomopatogeni. La strategia di lotta ed eradicazione attuabile al momento è basata sull’abbattimento e la distruzione delle piante colpite tramite trattamento termico o triturazione meccanica.

 

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LIFE13 ENV/IT/842

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