Rana toro americana

Rana toro americana

Nome scientifico
Rana catesbeiana (Scopoli, 1769)

Famiglia
Ranidae

Ordine
Anura

Classe
Amphibia

Nome / nomi comuni
Rana toro americana

Nota descrittiva
La Rana toro americana, specie aliena importata dall’America settentrionale, è più grande di qualsiasi specie di Ranidae presente in Europa. È una specie legata agli ambienti lacustri e palustri o anche a piccoli fiumi e canali. I maschi sono territoriali e grazie al caratteristico canto cercano di attirare le femmine nel tratto di sponda che difendono dagli altri maschi.
La Rana toro americana è stata introdotta in Italia negli anni trenta del secolo scorso forse a scopo commerciale per uso alimentare.

Descrizione morfologica 
La Rana toro americana è una rana di grandi dimensioni. Nel suo ambiente naturale raggiunge i 18 cm di lunghezza ma in Europa alcuni individui hanno raggiunto anche i 20 cm con un peso di 800 grammi. È quindi più grande di qualsiasi Ranidae europeo. Simile alle rane veri indigene, si distingue, a parte la struttura robusta e le grandi dimensioni, anche per la membrana timpanica molto grande ed evidente (specialmente nel maschio) e per l’assenza di pliche dorsolaterali (presenti invece in tutte le altre specie presenti in Italia). Il colore del dorso varia dal verde chiaro al bruno verdastro. Possono essere presenti macchie e reticolature più scure del colore di fondo. Il ventre è di colore chiaro: bianco, grigio o giallastro. Le zampe presentano delle bande trasversali scure. II maschi adulti, più piccoli delle femmine, si distinguono da queste per il timpano molto più grande dell’occhio, gli avambracci robusti e, nel periodo riproduttivo, perché il primo dito della zampa anteriore si presenta rigonfio e con una fine granulazione. 

Nota ecologica 
La Rana toro americana è legata a bacini lacustri (anche artificiali) e ambienti palustri di discrete dimensioni. Frequenta anche piccoli fiumi e canali con acque a lento scorrimento. Generalmente predilige ambienti acquatici a carattere permanente e ricchi di vegetazione acquatica. I maschi difendono attivamente il loro territorio (un tratto di sponda che può andare dai 3 ai 25 metri di ampiezza) nel quale cercano di attrarre le femmine grazie al loro caratteristico canto. Nel suo areale originario vive sia in ambienti di pianura sia in montagna; in Italia sembra limitata alle zone di bassa collina e pianura. È una specie attiva soprattutto di notte. In inverno va in letargo da ottobre ad aprile. In Italia il periodo riproduttivo sembra andare da maggio fino a luglio. Le femmine depongono da 5000 a 20000 uova unite in un ammasso gelatinoso galleggiante o ancorato alla vegetazione. È una specie onnivora ma ha notevoli capacità predatorie sia allo stadio di girino sia allo stadio adulto. 

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
La Rana toro americana è originaria dell’America Settentrionale, in particolare dell’area a est delle Montagne Rocciose. Questa specie è stata introdotta in varie parti del mondo soprattutto per essere allevata a scopi alimentari. Sono noti comunque casi di immissioni legate alla detenzione per scopi ornamentali. È ormai presente, per quanto riguarda gli Stati Uniti, anche ad ovest delle Montagne Rocciose, e poi in Canada, Messico, America centrale e meridionale, Hawaii, Asia orientale e Europa.
È considerata una fra le 100 peggiori specie invasive in Europa. È un vettore di una patologia (chytriomicosi) causata da un fungo che è responsabile di epidemie in molte popolazioni di anfibi in tutto il mondo, Italia inclusa. Essendo un vorace ed abile predatore di qualsiasi invertebrato o piccolo vertebrato in movimento può impattare negativamente la biodiversità indigena (sono state documentate predazioni ai danni di rane, piccole testuggini, serpenti, giovani di uccelli acquatici e addirittura di pipistrelli e uccelli catturati in volo).
Le prime segnalazioni in Italia risalgono agli anni trenta del secolo scorso. Sembra, infatti, sia stata importata in alcune località della Pianura Padana a scopo alimentare intorno al 1935. Attualmente è presente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata. Nel Lazio, dove fu introdotta negli anni settanta del secolo soccorso, dopo essere stata considerata potenzialmente estinta, recentemente è stata segnalata in alcune cave lungo il medio-basso corso del Tevere.

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LIFE13 ENV/IT/842

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