Medusa nomade (Nomad jellyfish)

Medusa nomade (Nomad jellyfish)

Nome scientifico
Rhopilema nomadica (Galil, 1990)

Famiglia
Rhizostomatidae

Ordine
Rhizostomeae

Classe
Scyphozoa

Nome / nomi comuni 
Medusa nomade

Nota descrittiva
Medusa di medie - grandi dimensioni (40 - 60 cm), ha l’ombrello di colore blu ghiaccio e con i margini smussati. Nativa dell’ Oceano Indiano e Pacifico, giunge per la prima volta in Mar Mediterraneo lungo le coste israeliane migrando attraverso il canale di Suez. In Italia non è ancora stata avvistata ma il recente ritrovamento nelle acque maltesi suggerisce un ampliamento del suo areale di distribuzione. Lungo le aree costiere rappresenta un serio pericolo per i bagnanti essendo una delle specie più urticanti di scifomeduse. I suoi sciami estesi interferiscono con le attività di pesca che prevedono l’uso di reti di a strascico e di circuizione, intasandole ed impedendo la raccolta del pescato.

Descrizione morfologica
L’ombrello è di colore blu ghiaccio ed il suo diametro può raggiungere 90 cm. L’ombrello ha forma semi - sferica, lo spessore è maggiore al centro e diminuisce verso l’esterno. Lungo il margine sono presenti 64 lembi di forma rotonda. Nella porzione inferiore dell’ombrello, sono presenti i muscoli circolari, ben sviluppati ed uniformi. Il disco del braccio è prismatico e pari ad un terzo del diametro dell’ombrello mentre la base è di forma quadrata. Le fossette sub genitali sono in posizione interradiale, a forma di rene e di ampiezza pari alla base del braccio. In posizione contraria a quella delle aperture delle fossette sub genitali, si dispongono delle escrescenze a forma di pera. In posizione adradiale si trovano le 8 braccia orali, di aspetto liscio, che si fondono tra loro a metà lunghezza. La porzione inferiore del braccio orale si divide in due lembi triangolari, ognuno dei quali si ramifica in 3 rami che terminano a forma di artiglio. In posizione ventrale, le braccia orali portano numerose bocche con fronzoli e filamenti. Verso l’estremità sono presenti appendici filiformi che terminano in un filamento sottile.  Il sistema gastrovascolare comprende 4 canali interradiali, 4 canali perradiali, ed 8 canali adradiali che assieme contribuiscono alla formazione di una fitta rete di anastomosi in prossimità del margine ombrellare. Dallo stomaco originano 4 canali, ognuno dei quali si inserisce all’interno del braccio orale ramificandosi diverse volte nei piccoli canali che conducono alle bocche.

Nota ecologica
Specie nativa dell’Oceano Indiano, in particolare Africa e Mar Rosso. Il ciclo vitale comprende una fase sessile o bentonica (polipo o scifistoma) ed una fase mobile o planctonica (medusa). A causa dell’affinità con acque calde e della scarsa adattabilità alle basse temperature da parte dello stadio bentonico, la sua distribuzione attuale in Mediterraneo è ristretta al bacino di Levante. La strobilazione del polipo avviene in primavera con il rilascio di diverse efire (strobilazione polidisco). Le meduse vengono avvistate nel periodo estivo - autunnale, a partire da Giugno (coste israeliane e turche) fino ad Ottobre (coste tunisine e maltesi). I giovani del carangide alieno Alepes djedaba (Forsskål, 1775) e gli individui del granchio mediterraneo Liocarcinus depurator (Linnaeus, 1758) trovano spesso rifugio sotto il suo ombrello e tra le braccia orali filamentose.

Contestualizzazione nella problematica ambientale
La specie appare per la prima volta in Mediterraneo nel 1970, lungo le coste Israeliane e libanesi. Successivamente viene segnalata lungo la costa sud orientale turca (1995) e nella baia di Iskenderun vicino Izmir (1998) ed infine nel golfo di Lakonikos in Grecia (2006). Un filmato di recente riperimento indica che la specie era presente nelle acque maltesi nel tardo autunno del 2004.Il suo pattern di dispersione suggerisce che la specie sia giunta in Mar Mediterraneo migrando attraverso il Canale di Suez e abbia sfruttato le correnti levantine per diffondersi nelle aree occidentali. Sebbene non esistano prove di un suo stabilimento definitivo, i dati registrati negli ultimi anni ed associati a fenomeni di esplosione demografica, avvalorano l’ipotesi di una facile espansione.Non sono stati condotti degli studi riguardanti gli impatti sulla catena trofica sebbene si supponga che la dieta sia zooplanctivora e la specie possa pertanto agire come competitore e predatore di specie ittiche.I suoi sciami hanno ricadute socio - economiche importanti. La specie causa punture dolorose ai bagnanti, creando eritemi, bruciori e prurito. I sintomi riscontrati comprendono febbre e affaticamento muscolare. Durante il periodo di sciamatura, le meduse riescono ad intasare e rendere inefficienti le reti utilizzate nell’attività di pesca. Rappresentano una serie minaccia per le centrali elettriche costiere poiché ne intasano il sistema di raffreddamento e gli impianti di desalinizzazione.

Specie simili
Rhizostoma pulmo (Macri, 1778)

Caratteristiche distintive
L’ombrello ha forma sferica, interamente bianco ad eccezione del margine blu.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.