Apollo

Apollo

Nome scientifico
Parnassius apollo (Linnaeus, 1758)

Famiglia
Papilionidae

Ordine
Lepidoptera

Classe
Insecta

Nome comune
Apollo

Nota descrittiva
Le farfalle del genere Parnassius potrebbero essere considerate il simbolo della conservazione degli ambienti montani. Il Parnassius apollo è facilmente riconoscibile: una bella e grande farfalla bianca con macchie rosse ben visibili, che in Italia Centrale vola sui pendii erbosi rivolti a sud ad una quota generalmente superiore ai 1700m. Parnassius apollo è stata la prima specie di farfalla elencata in liste di protezione della fauna e ne è stata vietata la cattura in Germania sin dal 1936. Attualmente in Europa è specie protetta da numerose convenzioni, incluse la Direttiva Habitat 92/43/CEE (Allegato IV: specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa) e la Convenzione di Berna (Allegato 2).

Descrizione morfologica
Il Parnassius apollo è di dimensioni piuttosto grandi (ala anteriore circa 3.5-4.5 cm), le ali sono tutte prevalentemente bianche, sulle ali posteriori sono presenti evidenti macchie rosse ocellate, bordate di nero, e sulle ali anteriori varie macchie nere grandi. Nel complesso le ali appaiono translucide, con i bordi leggermente trasparenti. Le macchie ocellate rosse possono variare in dimensione e forma a seconda della localizzazione geografica della farfalla, e il colore rosso brillante può attenuarsi fino ad assumere colorazioni più arancioni, anche per effetto dell'usura. Come nelle altre specie di Parnassius le femmine che si sono già accoppiate presentano una struttura rigida nella parte ventrale dell'addome, detta sphragis, molto evidente.

Nota ecologica
Parnassius apollo è una farfalla ampiamente distribuita in Europa e in Asia, rappresentata però spesso da piccole popolazioni localizzate. Questa specie richiede specifiche condizioni climatiche (inverni freddi, estati soleggiate) e ampi spazi aperti con copertura arbustiva molto ridotta. La distribuzione altitudinale varia in funzione della latitudine. Nell’Appennino centrale popolazioni localizzate si trovano frequentemente al di sopra dei 1700 m di quota. L’habitat tipico della specie è rappresentato da pendii montani erbosi nei versanti meridionali, ben soleggiati e con abbondanza di fiori, anche su ghiaioni e scarpate. La presenza della pianta nutrice (dei bruchi) è condizione indispensabile per la sua presenza. I bruchi si nutrono di Crassulacee dei generi Sedum e Sempervivum e di alcune specie di Saxifraga. Il periodo di volo è generalmente compreso tra luglio e agosto, a seconda della quota e della stagione.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
P.apollo è stato il primo invertebrato ad essere incluso nell’appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie in Estinzione (CITES, all. A), ed è attualmente protetto a livello Europeo dalla Convenzione di Berna (Allegato 2), dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE (Allegato IV: specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa) ed è considerata dalla IUCN come “Vulnerabile”. L’areale di distribuzione della specie è in progressiva contrazione su tutto il territorio europeo (20-50% negli ultimi 25 anni). Le cause principali della declino rientrano in due categorie: cambiamenti nella gestione del territorio (rimboschimento di ex pascoli e prati) e cambiamento climatico globale. Il riscaldamento climatico, in particolare, è stato citato come la causa principale delle estinzioni di molte delle popolazioni più marginali, presenti in siti di bassa quota o a basse latitudini.

Specie simili
Sulle cime montane dell'Appennino Centrale non è possibile confondere l'Apollo con nessuna altra specie. L'unica altra specie congenerica, presente spesso a quote più basse, è il Parnassius mnemosyne, che non possiede macchie rosse.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.