Pesce gatto africano

Pesce gatto africano

Nome scientifico
Clarias gariepinus (Burchell, 1822)

Famiglia
Claridae

Ordine
Siluriformes

Classe
Osteichthies

Nome italiano
Pesce gatto africano

Nota descrittiva
Il Pesce gatto africano è una specie di origine africana, di taglia medio grande, introdotto nelle nostre regioni, ma probabilmente non ancora naturalizzato. Per le sue caratteristiche di estrema adattabilità a condizioni anche proibitive la rendono una specie potenzialmente invasiva. Il suo impatto predatorio può estendersi a tutta la biocenosi (la comunità delle specie animali e vegetali di un ecosistema) acquatica, con effetti non prevedibili. 

Descrizione morfologica 
E’ una specie di taglia medio-grande. Il corpo, di colore variabile fra il nero ed il marrone chiaro, spesso marmorizzato di verde-oliva e grigio, è fortemente compresso nella metà caudale; il ventre è bianco, talvolta con la base delle pinne rossiccia, soprattutto durante il periodo riproduttivo; le pinne dorsale ed anale, interamente di raggi molli, si estendono fino alla base della pinna caudale, che ha forma arrotondata. La testa è grande e compressa verticalmente; gli occhi sono piccoli; la bocca è ampia, in posizione sub-terminale, munita di piccoli denti appuntiti e di quattro paia di lunghi barbigli; la mascella superiore è sporgente. Le massime dimensioni rilevate sono di 1,4 m di lunghezza per 59 kg di peso. Il corpo è inoltre rivestito di uno strato di muco che lo protegge dalla disidratazione.

Nota ecologica 
Il Pesce gatto africano predilige le acque del corso lento di fiumi, laghi e paludi. È detto “air-breathing catfish” per la sua capacità di respirare anche l’aria atmosferica, grazie ad un particolare organo accessorio, fittamente irrorato, posto presso le branchie. Viene anche chiamato “walking catfish” perché è in grado di sopravvivere ad improvvise siccità spostandosi sulla terraferma da una pozza all’altra, strisciando con movimenti ondulatori ed utilizzando le spine delle pinne pettorali come appoggio. 

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Nel Lazio, nonostante l’esiguità delle segnalazioni e considerata la potenziale invasività della specie, è opportuno prevedere ed applicare quanto prima un programma di eradicazione, eliminando tutti gli individui rilevati e ponendo particolare attenzione ai siti in cui compaiano eventuali nuove segnalazioni (Celauro, 2012, in Sarrocco et al., 2012).

Specie simili
Può essere confuso con il Pesce gatto, ma quest’ultimo presenta due pinne dorsali, la prima sostenuta dal primo raggio spiniforme, acuminato e robusto, la seconda adiposa. Separato dal numero di barbigli intorno la bocca.

 

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.