Lepre appenninica o Lepre italica
Nome scientifico
Lepus corsicanus (De Winton, 1898)
Nome specie
Lepus corsicanus (De Winton, 1898)
Famiglia
Leporidi
Ordine
Lagomorfi
Classe
Mammiferi
Nome / nomi comuni
Lepre appenninica o Lepre italica
Images by: Alessandro Calabrese
Nota descrittiva
La Lepre italica è un endemismo italiano, presente nella porzione centro-meridionale della penisola, a sud di una linea immaginaria dalla Toscana meridionale al Gargano, e in Sicilia. Le popolazioni risultano molto frammentate ed isolate nelle zone più inaccessibili e/o protette, ad eccezione della Sicilia, dove la distribuzione è più continua. La sua presenza in Corsica è frutto di una introduzione avvenuta prima del XVI secolo. Ma da questa isola proveniva l’esemplare utilizzato per la descrizione della specie che, pertanto, ne ha determinato il nome scientifico.
Descrizione morfologica
La Lepre italica è simile alla Lepre europea, ma ha dimensioni più piccole e forme più slanciate e snelle. Il mantello si presenta di colore fulvo-ocra-brunastro sul dorso e sulla coscia, grigio antracite su nuca e parte dorsale del collo. Inoltre, la colorazione bianca del ventre e quella del dorso sono separate da una netta linea di transizione sul fianco. Come la Lepre europea ha occhi con iride giallo-bruna.
Considerata per quasi tutto il secolo scorso, fino al 1996, una sottospecie della Lepre europea, presenta, nella realtà, minore affinità filogenetica con questa che non con la Lepre variabile.
Dimensioni: peso 1,85-3,8 kg; lunghezza testa-corpo 44,1-61,2 cm; coda 6,6-11,2 cm.
Nota ecologica
Prevalentemente adattata agli habitat mediterranei, per quanto si ritrovi dal livello del mare alle quote alto montane, la Lepre italica frequenta una grande varietà di ambienti, soprattutto ecotonali (campi coltivati, radure in aree con copertura vegetazionale densa, sia essa boscata che cespugliata) in cui vi sia alternanza di ambienti idonei all’alimentazione (aree aperte) e al rifugio (aree a copertura densa).
Nella dieta della Lepre italica sembrano prevalere le graminacee e, in periodi e/o ambienti più aridi, le bulbose, per soddisfare il bisogno idrico.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
La specie ha un alto valore, sia perché endemica sia per la elevata vulnerabilità delle popolazioni piccole e frammentate, talvolta relitte. La sua conservazione è influenzata dai cambiamenti profondi dell’ambiente agricolo, con l’eliminazione di frammenti di bosco e margini cespugliati, dalla competizione con la lepre europea, rilasciata a fini venatori, e dalla caccia abusiva.
Specie simili
Lepre europea – Lepus europaeus - Mantello color fulvo-nerastro o bruno-grigiastro sul dorso e sulla coscia, mentre è bruno-rossiccio sul collo, sulle spalle e sui fianchi Demarcazione fra colorazione dei fianchi e del ventre sfumata e poco netta.
Coniglio selvatico– Oryctolagus cuniculus - Orecchie di lunghezza non superiore a quella della testa e con estremità di colore bruno grigio o marginate di nero, ma mai nere; iride scura. Peso dell’adulto spesso superiore a 1800 g. Lunghezza della coda a volte superiore a 65 mm. Coda dorsalmente di colore grigio-nerastro.
Minilepre o Silvilago – Sylvilagus floridanus - Orecchie di lunghezza non superiore a quella della testa e con estremità di colore bruno grigio o marginate di nero, ma mai nere; iride scura. Peso dell’adulto mai superiore a 1800 g. Lunghezza della coda mai superiore a 65 mm. Coda dorsalmente di colore bruno-fulvo.