Pesce coniglio (Dusky spinefoot)

Pesce coniglio (Dusky spinefoot)

Nome scientifico
Siganus luridus (Rüppell, 1828)

Famiglia
Siganidae

Ordine
Perciformes

Classe
Actinopterygii

Nome / nomi comuni
Pesce coniglio (Dusky spinefoot)

Nota descrittiva
Pesce con livrea variabile dal verde al marrone. La specie è originaria del Mar Rosso, ed è considerata invasiva per il Mar Mediterraneo dove viene ritrovata per la prima volta nel 1956 lungo le coste israeliane. In seguito la sua distribuzione si è allargata ad altre aree del bacino raggiungendo infine le coste italiane presso Linosa nel 2003. Dati recenti dimostrano che la specie ha raggiunto anche le aree settentrionali quali le coste croate ed il Golfo di Trieste.
Erbivora, potrebbe competere e sostituire specie indigene con nicchia trofica sovrapposta. Le sue spine velenose rappresentano un pericolo per l’uomo. Sebbene sia una specie commercializzata a fini alimentari, la sua ingestione provoca intossicazione con effetti allucinogeni.

Descrizione morfologica
Colore dal verde oliva al marrone, a volte marmoreggiato, con le pinne pettorali gialle ialine. Ha il corpo slanciato e compresso e può raggiungere 30 cm (in media tra 10 e 20).
La pinna dorsale origine al di sopra della base della pinna pettorale. Le spine dorsali sono 13 - 14, con la prima piccola, diretta anteriormente, e incorporata nella pelle. La spina dorsale più lunga supera la distanza dall’occhio al margine posteriore dell’opercolo, mentre il raggio dorsale più lungo supera la distanza dall’occhio all’estremità della testa.
Spine anteriori delle pinne mediane sottili e pungenti, posteriori robuste. Tutte le spine sono velenose. La pinna caudale è tronca, e presenta barre trasversali scure. La pinna anale ha il margine rotondo ed origina al di sotto delle spine dorsali . Alla base della pinna pettorale ha origine la pinna pelvica la cui spina interna è connessa all’addome tramite una membrana.
Le scaglie sono piccole ed incorporate nella pelle.
La testa è concava con muso smussato. La narice anteriore ha un lungo ed ampio lembo che ricopre la narice posteriore quando rivolto in basso. La bocca è piccola con labbra distinte. I denti incisivi sono disposti in serie con una o due cuspidi laterali.

Nota ecologica
Specie subtropicale con origine nell’Oceano Indiano, in particolare Mar Rosso, Africa Orientale, isole Mauritius e Reunion e Golfo Arabico.
Specie litorale, vive in acque costiere poco profonde (non oltre 40 m) e predilige fondali rocciosi. I giovani vivono in grandi gruppi mentre gli adulti sono solitari o formano gruppi di pochi individui.
Specie eurialina ad affinità calda. La stagione riproduttiva interessa il periodo tra Aprile ed Agosto ma l’inizio della stagione riproduttiva varia in base alla località considerata, con uno shift temporale negli individui catturati a Linosa in confronto alle popolazioni del Mediterraneo Orientale.
Si aggrega occasionalmente ai gruppi del pesce pappagallo Sparisoma cretense (Linnaeus, 1758).
Sono stati riportati casi di parassitismo da parte di Zschokkella icterica (Diamant and Paperna, 1992) con conseguente desquamazione e necrosi epatica dei pesci.

Contestualizzazione nella problematica ambientale
Considerata una delle specie lessepsiane con maggiore successo. Al primo avvistamento avvenuto lungo le coste israeliane ha fatto seguito una rapida diffusione a gran parte del bacino meridionale (Libano, Cipro, Libia, Tunisia e Grecia).
Più recentemente nuove segnalazioni sono sopraggiunte dalle coste francesi (2008), turche, italiane e croate (2010). Si ipotizza che l’ arrivo della specie in Adriatico sia conseguente al periodico e forte ingresso di masse d’acqua dal Mar Ionio o sia stato facilitato da un trasporto avvenuto tramite le acque di zavorra delle navi.
La specie è erbivora e la sua dieta comprende alghe bentoniche appartenenti ai generi Sargassum, Padina, Dictlyotales e Sphacelaria. Un recente studio condotto su esemplari catturati nello Stretto di Sicilia indica Dictyota dichotoma ((Hudson), Lamouroux, 1809) come l’alga maggiormente consumata. Uno degli impatti negativi derivanti dalla sua dieta corrisponde ad una graduale degradazione degli habitat dominati da alghe brune verso la sola presenza di roccia nuda. Il pesce coniglio compete per le stesse risorse con la specie indigena Sarpa salpa (Linnaeus, 1758) rispetto alla quale possiede inoltre una maggiore fecondità, una crescita veloce ed una facilità all’adattamento a condizioni ambientali mutevoli.
Quando attaccata, la specie invasiva si difende dai predatori innalzando le pinne dotate di numerose spine, le quali sono velenose. Rappresenta infatti un pericolo per l’uomo sebbene non infligga punture letali.
Riveste un importanza economica modesta e se ingerito può provocare disordini gastro intestinali e neurologici a causa dell’ accumulo di tossine allucinogene.

Specie simili
Siganus rivulatus (Forsskål, 1775)

Caratteristiche distintive
Pinna caudale forcuta.

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.