Pappagallo monaco

Pappagallo monaco

Nome scientifico
Myopsitta monachus (Boddaert, 1783)

Famiglia
Psittacidae

Ordine
Psittaciformes

Classe
Aves

Nome  italiano
Pappagallo monaco

Nota descrittiva
Il pappagallo monaco è un pappagallo originario delle zone sub-tropicali del Sud America (Argentina, Paraguay, Uruguay, Bolivia, Brasile), introdotto in molte parti del mondo. Vive in boschi aperti ma anche in savane e aree agricole in cui siano presenti alberi sopra i quali costruire il caratteristico enorme nido. Anche se vi sono state nidificazioni anche nei decenni precedenti, molto probabilmente si hanno popolazioni consolidate in molte città italiane dagli anni 80 del secolo scorso.

Descrizione morfologica
Il Pappagallo monaco è un pappagallo di dimensioni medio-piccole la cui lunghezza varia tra i 28 e i 31 cm. La colorazione delle parti superiori, in particolare durante la stagione riproduttiva, è verde brillante. Il dorso e le scapolari sono più scure mentre il groppone e le timoniere presentano sfumature gialle. Le remiganti (penne delle ali) esterne sono blu come anche le timoniere (penne della coda). La colorazione del capo è caratteristica e diagnostica con la fronte grigia-bluastra. Il becco è marrone. Le guance e la parte ventrale sono grigie. La coda, è relativamente meno lunga rispetto a quella del parrocchetto dal collare (in questo caso è minore della lunghezza del corpo).

Nota ecologica
Il Pappagallo monaco ha la particolarità, praticamente unica tra i pappagalli, di non nidificare in cavità preesistenti ma di costruire grandi nidi su alberi o anche manufatti umani. Nei luoghi di origine è presente in un’ampia varietà di ambienti forestali, anche se per riprodursi, predilige boschi aperti e zone coltivate con presenza di alberi ad alto fusto. Il pappagallo monaco è una specie ormai naturalizzata in Italia con popolazioni consolidate in Veneto, Lombardia, Puglia, Sardegna e Lazio, generalmente localizzate in ambienti urbani.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Il Pappagallo monaco è una specie alloctona ormai naturalizzata in molte zone d’Italia. Le popolazioni hanno avuto origine da individui fuggiti dalla cattività o rilasciati intenzionalmente. Nel Lazio è presente solo nell’area urbana di Roma. La prima nidificazione accertata nella capitale risale al 1996. Nelle aree di origine provoca molti danni all’agricoltura e, pur avendo, in Italia una localizzazione sostanzialmente urbana, potrebbe in futuro produrre danni alle colture. La tipica modalità di riproduzione che consiste nella costruzione di grandi nidi può provocare danni sia ad alberi ornamentali presenti nei parchi cittadini sia a tralicci della corrente elettrica. Come altri pappagalli, il Pappagallo monaco è un vettore naturale di Chlamydia psittaci, l’agente responsabile della diffusione della psittaccosi nell’uomo, anche se in Europa non sono stati documentati casi di trasmissione da pappagallo a uomo.

Specie simili
Parrocchetto dal collare

Caratteristiche distintive
Dimensioni leggermente più grandi. Colorazione verde brillante estesa praticamente per tutto il corpo. Becco rosso. Nei maschi adulti tipico collare rosa e nero.

Specie simili
Parrocchetto alessandrino (Psittacula eupatria)

Caratteristiche distintive
Specie molto simile a Parrocchetto dal collare. Colorazione verde brillante estesa praticamente per tutto il corpo.  Zona rosso-violacea sulla spalla. Il maschio adulto presenta un collare rosa molto evidente.

Specie simili
Amazzone fronte blu (Amazona aestiva)

Caratteristiche distintive
Aspetto più massiccio e meno allungato. Mascherina facciale azzurra molto marcata sulla fronte. La zona attorno all'occhio, il sottogola e la gola sono di un bel giallo carico. Ali: spalle rosse e specchio alare rosso. Remiganti primarie viola-blu. La coda è corta di colore verde sfumata in giallo. Becco grigio scuro. Attualmente non è presente nel Lazio, per questo è importante la segnalazione di eventuali individui sfuggiti alla cattività. 

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LIFE13 ENV/IT/842

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