
Siluro
Nome scientifico
Silurus glanis (Linnaeus, 1758)
Famiglia
Siluridae
Ordine
Siluriformes
Classe
Osteichthies
Nome italiano
Siluro
Nota descrittiva
Il Siluro è una specie di grandi dimensioni in grado di raggiungere taglie eccezionali per specie di acqua dolce. Specie predatrice alloctona originaria dell’Europa settentrionale e centrale e dell’Asia minore. E’ stata introdotta a metà degli anni ’50 del Novecento in Pianura Padana per fini alieutici (pesca sportiva). È una specie invasiva e la sua acclimatazione in Italia è stata confermata intorno al 1970 (Gandolfi et al., 1991). Nel Lazio è conosciuta la presenza nel Fiume Tevere ed è stata segnalata nel Lago di Scandarello in provincia di Rieti (cfr. Sarrocco et al., 2012).
Descrizione morfologica
Il Siluro è in grado di raggiungere taglie eccezionali, attorno ai 4-5 m di lunghezza e oltre 300 Kg di peso. Presenta la forma tipica dei Siluriformi, con la testa grossa e tondeggiante e il corpo allungato e compresso lateralmente nella parte posteriore. La bocca è grande e provvista di numerosi piccoli denti conici. Sulla mascella superiore sono inseriti due lunghi barbigli e altri quattro, più corti, sono inseriti sulla mascella inferiore. La pinna dorsale è piccola e poco sviluppata e la caudale è piccola e arrotondata. Le pinne pettorali sono provviste di un robusto raggio spinoso, mentre la pinna anale è lunga e si estende per circa la metà della lunghezza del corpo. È di color scuro sul dorso e sul capo; lateralmente presenta una marmoreggiatura a chiazze biancastre e il ventre è chiaro. L’occhio è piccolo e giallastro. Generalmente i maschi sono più grandi delle femmine.
Nota ecologica
Vive nei fiumi a lento corso, colonizzando anche la zona della foce. Si tratta di un tipico predatore, attivo soprattutto di notte, che vive di norma su fondali fangosi. La dieta degli individui non superiori ai 30 cm è costituita da crostacei e altri invertebrati bentonici, per poi divenire, da adulto, prevalentemente ittiofaga; talvolta preda anfibi, piccoli roditori e uccelli acquatici. L’attività alimentare è intensa in primavera ed estate. Nelle acque italiane la specie raggiunge i 50 cm al secondo anno di vita ed i 100 cm al quarto-quinto anno. La maturità sessuale viene raggiunta al terzo-quarto anno di vita, ad una lunghezza media di 60 cm, la riproduzione avviene solo se la temperatura dell’acqua raggiunge i 20 °C.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
La presenza di questa specie in acque libere è ormai accertata, anche se rimane difficile quantificare la consistenza delle popolazioni vista l’abitudine a colonizzare soprattutto i corpi idrici di maggiori dimensioni. La sua introduzione ha un effetto negativo sulla comunità ittica preesistente per la sua dieta da onnivoro opportunista con tendenza alla predazione di altri pesci. Vista la grande capacità di espandersi nel reticolo idrografico (per mobilità propria e soprattutto per immissioni e traslocazioni a fini alieutici), è facilmente prevedibile che il suo areale andrà ampliandosi nel volgere di pochi anni. È opportuno mantenere una forte attenzione sulla distribuzione di questa specie e, ove possibile, intervenire con azioni volte al contenimento della popolazione.
Specie simili
Può essere confuso con il Pesce gatto, ma quest’ultimo ha intorno alla bocca quattro paia di barbigli (tre paia nel Siluro). Il Pesce gatto africano, a differenza del Siluro, presenta una pinna dorsale che si estende fino alla base della pinna caudale (nel Siluro è piccola, poco sviluppata).