Genziana maggiore, Genziana maggiore di Vardjan (Great yellow gentian)
Nome scientifico
Gentiana lutea L. subsp. lutea
Famiglia
Gentianaceae
Ordine
Gentianales
Classe
Magnoliopsida
Nome / nomi comuni
Genziana maggiore, Genziana maggiore di Vardjan (Great yellow gentian)
Nota descrittiva
Gentiana lutea L. subsp. lutea è una specie montana dell'Europa centro-meridionale. Oltre che in Italia, si rinviene nelle zone montuose di Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Austria, in vari paesi dell’est Europa e in Turchia. E' una specie di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero richiedere misure di controllo e di gestione (Allegato II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE e nell’Allegato I della Convenzione di Berna). In effetti in molte zone d'Italia la genziana è in via di scomparsa a causa dell'eccessiva raccolta delle radici dalle quali si ottiene un noto digestivo. Per questa ragione è considerata una specie protetta in senso assoluto e viene costantemente sottoposta a monitoraggio.
Descrizione morfologica
Pianta erbacea perenne, glabra e glauca, con portamento eretto, con altezza fino ad un metro. Radice a fittone, rizomatosa e ramificata, di colore giallo con scorza grigia. Fusto eretto semplice, cavo, cilindrico, rigido. Foglie basali picciolate, lunghe 30-40 cm, con lamina lanceolata, margine intero, opposte, glabre, di colore verde, glauche con nervatura principale parallela e la secondaria reticolata; foglie caulinari progressivamente sessili e ridotte. Infiorescenze con calice ridotto a squama membranacea. Fiori di colore giallo vivo (3-4 cm) peduncolati e riuniti in pseudo-verticilli; corolla suddivisa in 5-6 lobi aperti disposti a stella; stami ad antere libere; stimmi arrotolati a spirale dopo la fioritura; ovario supero. I frutti sono capsule setticide di forma ovoidale, deiscenti con 2 valve poco divergenti. Numerosi semi dal contorno ellittico o suborbicolare, reticolati, di colore bruno-grigiastro, con ala di 1 mm interrotta nella regione ilare.
Nota ecologica
Pianta eliofila (amante del sole) che cresce principalmente su suoli calcarei ma anche su substrati silicei. Le genziane vivono in ambienti sottoposti a temperature comprese fra 14 C° e 0 C° (specie microterma): tollerano calori estivi non troppo intensi, sopportano bene il freddo invernale ma necessitano di piogge regolarmente distribuite. Tende a colonizzare pascoli in abbandono, zone nitrofile (luoghi di riposo del bestiame), praterie montane e megaforbieti, a quote comprese tra 1000 e 2200 m. In Gentiana lutea prevale la propagazione vegetativa, per via rizomatosa. Spesso estese sotto-popolazioni sono rappresentate da pochi individui e, laddove l’ambiente risulta adatto, può costituire densi popolamenti. Impollinazione: entomogama. Disseminazione: anemocora. Periodo di fioritura: giugno-agosto. Forma biologica: Geofita rizomatosa.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
In Italia la Gentiana lutea è distribuita uniformemente lungo le Alpi, l'Appennino (tranne Puglia e nel Sicilia) e in Sardegna (Gennargentu). Una delle principali minacce che grava sulla popolazione italiana della specie è rappresentata dall’utilizzo dei rizomi per la produzione di liquori: dai siti di crescita vengono prelevati interi individui causando danni enormi ai soprassuoli e alle sottopopolazioni che possiedo un tasso di ricambio estremamente basso. I semi di questa pianta infatti germinano con difficoltà, le piantine prodotte hanno bisogno di 5-6 anni per giungere a maturità e soltanto intorno ai 10-12 anni avviene la prima fioritura. Un'altra minaccia che si verifica in numerose regioni riguarda la presenza di animali selvatici e/o allevati che determina un eccessivo pascolamento e un elevato calpestio; attualmente questi effetti vengono mitigati grazie all'attuazione di specifiche misure di protezione (es. installazione di recinzioni per impedire l’accesso al bestiame) ma tutto questo avviene solo in poche stazioni. In Sardegna questi insulti esterni aggravano una condizione che è già delicata a causa dell’intervallo altitudinale molto ristretto dove vivono le sotto-popolazioni di Gentian lutea (da 1500 a 1800 m s.l.m.). Infine l'elevata presenza turistica che si traduce in un eccessivo calpestio della pianta complica ulteriormente la situazione. Il nome generico gentiana deriva dal greco “gentiane” che secondo Plinio si riferisce a Genzio, re dell'Illiria, il quale avrebbe fatto conoscere per primo le proprietà medicamentose della radice di questa pianta ,” lutea “= giallo, riferendosi al colore del fiore. Curiosità: la pianta viene largamente coltivata in Francia che è la maggiore produttrice ed esporta radici di genziana in diversi stati esteri. Anche in Italia sono stati fatti esperimenti di coltivazioni su terreni in zone montane sia del settentrione che dell'Appennino centrale ma, essendo produzioni lente e ad alto costo per concimazioni, diserbanti e mano d'opera, non sempre si sono raggiunti risultati soddisfacenti di produzione. Le radici vengono estirpate dal terreno durante la fase di riposo vegetativo della pianta, ossia nel tardo autunno e all'inizio della primavera ed è proprio in questo stadio della pianta che possono verificarsi confusioni per gli incauti ed i trasgressori, tra la genziana lutea e il veratro bianco, (Veratrum album L.) pianta fortemente tossica. Le foglie di questa liliacea sono molto simili a quelle della genziana lutea, piante che crescono purtroppo spesso nello stesso ambiente vegetativo e sono facilmente confondibili quando non sono in fiore (vedi sezione “Specie simili”).
Specie simili
Gentiana lutea L. subsp. lutea
Caratteristiche distintive
Foglie larghe 5-15 cm. Antere libere.
Specie simili
G. lutea L. subsp. symphyandra
Caratteristiche distintive
Foglie più larghe. Antere saldate.
Specie simili
G. lutea L. subsp. vardjanii
Caratteristiche distintive
Brattee fiorali verde-giallognole più lunghe degli pseudo-verticilli fiorali. (Specie endemica delle Alpi sud-orientali).