Barbone adriatico (Adriatic lizard orchid)
Nome scientifico
Himantoglossum adriaticum H. Baumann
Famiglia
Orchidaceae
Ordine
Asparagales
Classe
Magnoliopsida
Nome / nomi comuni
Barbone adriatico (Adriatic lizard orchid)
Nota descrittiva
Himantoglossum adriaticum è un’orchidea endemica in Europa è presente in un vasto areale geografico e dispone di popolazioni stabili nella maggior parte dei siti di crescita. In altre zone invece vengono registrati notevoli decrementi causati dalle trasformazioni ambientali in atto. Himantoglossum adriaticum è soggetta a diverse minacce tra cui l'agricoltura intensiva, la cattiva gestione delle foreste, l'abbandono delle terre, le specie invasive e la raccolta eccessiva. Ciò nonostante queste minacce non sembrano poter intaccare ulteriormente la densità della specie (soprattutto perché molte delle popolazioni di barbone adriatico ricadono all'interno di aree protette). Il barbone adriatico continua quindi ad essere una specie protetta ma il suo stato di conservazione non desta preoccupazioni rilevanti.
Descrizione morfologica
Pianta alta 30-75 cm, con fusto eretto, rigido, assottigliato e leggermente flessuoso in alto, più robusto alla base, tinto più o meno estesamente di bruno-porpora. Foglie grandi, di colore verde chiaro, in numero di 5-8 (10), le basali da eretto-patenti ad erette, guainanti, spesso disseccate e ingiallite alla fioritura, da ovato-lanceolate ad oblungo-lanceolate, ristrette alla base; le superiori più strette, abbraccianti, acute od acuminate e talvolta tinte di porpora all'apice. Fiori in numero di 15-35, debolmente profumati, raccolti in infiorescenza lassa, sub-cilindrica, lunga fino a 35 cm; sepali ovali, ottusi all'apice, conniventi o saldati tra loro a formare un casco emisferico bianco-verdastro, più o meno soffuso di porpora esternamente, all'apice e lungo i margini dei sepali, con strie e punti porporini all'interno; petali lineari completamente nascosti dai sepali. Labello molto lungo (5-6 cm), trilobo, avvolto a spirale nel fiore in boccio, poi disteso, obliquo o sub-orizzontale, leggermente contorto, di colore bruno-rossastro o porpora-violaceo, talora verdastro, bianco con papille porporine alla base; lobo mediano lineare, nastriforme, lungo 4-5 cm e largo fino a mm, profondamente bifido all'apice, con lobuli di 1-2,5 cm; lobi laterali più stretti, lineari-falcati, leggermente divergenti, lunghi 1/3-1/4 di quello mediano, acuti, con margini esterni fortemente ondulati per i due terzi basali. Sperone conico, sacciforme, leggermente ricurvo, bianco-verdastro, lungo 2-3 mm. Il frutto è una capsula fissuricida che contiene numerosissimi piccoli semi.
Nota ecologica
Si tratta di una pianta tipica di ambienti ecotonali fortemente influenzati dall’attività antropica, il cui habitat preferenziale è costituito da prati magri o aridi, margini di boschi o arbusteti veri e propri. Vive su suoli di natura calcarea o calcareo-dolomitica, spesso marnosi, di solito poco profondi ma non del tutto superficiali, con terriccio profondo almeno 10-15 cm, talora in luoghi piani, talaltra su pendii più o meno ripidi. Occasionalmente si rinviene (o meglio si rinveniva) anche in bordi stradali o scarpate. Distribuzione altitudinale: tra 400 e 1100 m circa. Periodo di fioritura: dalla fine di maggio ai primi di luglio. Forma biologica: geofita bulbosa.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Himantoglossum adriaticum è chiaramente stata così denominata per l’area dove è stata rinvenuta inizialmente: in Italia, attorno all’alto Mare Adriatico fino all’Istria. L’areale complessivo si estende fino all’Austria, Ungheria e Moldavia. In Italia è segnalato in quasi tutte le regioni (a eccezione di Valle d’Aosta, Puglia e Isole) con maggior presenza nelle regioni peninsulari dall’Emilia-Romagna fino al Lazio e Molise, più rara altrove. Ha un aspetto imponente, raggiunge quasi 1 m d'altezza, e forse per questo è spesso raccolta a scopo ornamentale. Tuttavia le principali cause di declino della specie sono il cambiamento dell'uso del suolo, come ad esempio l'abbandono dei pascoli sui pendii che può innescare il passaggio ad uno stadio serale diverso che esporrebbe la pianta a differenti dinamiche di competizione con le altre specie. Un'altra minaccia è dovuta alla presenza di specie invasive come ad esempio Robinia pseudocacaia che limitandone l'esposizione al sole ne rende difficile la crescita. Il barbone adriatico viene considerata insieme all'intera famiglia delle Orchidaceae una specie a protezione assoluta lungo tutto il territorio nazionale. La IUCN raccomanda piani di monitoraggio prolungati per tenere sotto controllo lo stato di minaccia della specie. Il nome del genere deriva dal greco 'himas, himantos' = cinghia, e 'glossa' = lingua, in riferimento alla forma del labello con lunghissime lacinie lineari. Il nome specifico si riferisce al suo areale di diffusione europeo, gravitante intorno all'alto Adriatico.
Specie simili
Himantoglossum hircinum (L.) Sprengel
Caratteristiche distintive
Portamento robusto. Infiorescenza molto densa e fiori di odore sgradevole; labello con lobo centrale nastriforme, spiralato e con estremità brevemente bifida.
Specie simili
Himantoglossum adriaticum H. Baumann
Caratteristiche distintive
Portamento meno robusto. Infiorescenza lassa anziché densa, i fiori più piccoli e di odore gradevole; labello più stretto, profondamente diviso all'apice.