Stramonio comune, Indormia, Noce spinosa, Stramonio, Erba del Diavolo, Erba delle streghe, Noce mettella, Noce vomitta, Paracoculi, Erba rata, Erba degli incantesimi (Jimson weed)

Stramonio comune, Indormia, Noce spinosa, Stramonio, Erba del Diavolo, Erba delle streghe, Noce mettella, Noce vomitta, Paracoculi, Erba rata, Erba degli incantesimi (Jimson weed)

Nome scientifico
Datura stramonium L.

Famiglia
Solanaceae

Ordine
Solanales

Classe
Magnoliopsida

Nome / nomi comuni
Stramonio comune, Indormia, Noce spinosa, Stramonio, Erba del Diavolo, Erba delle streghe, Noce mettella, Noce vomitta, Paracoculi, Erba rata, Erba degli incantesimi (Jimson weed)

Nota descrittiva
Dalla probabile origine delle regioni tropicali del Centro e Sud America, Datura stramonium è oggi diventata una pianta infestante cosmopolita. In Italia è ormai diffusa in tutte le regioni, dalle pianure alle zone sub-montane, dove cresce sporadica nei terreni incolti, vicino ai ruderi e nei margini delle strade. Si tratta di una velenosa che compete in modo aggressivo con le piante da campo e da pascolo. In ogni sua parte sono presenti elevati contenuti di sostanze velenose che se ingerite possono risultare fatali per uomini e animali. Datura stramonium è stata indicata come pianta infestante nociva in molti stati del mondo e, in alcuni di essi, ne è stato vietato l'acquisto, la vendita e la coltivazione. Lo stramonio è conosciuto fin da tempi antichi dalle tribù indigene americane. Trovava largo impiego come induttore di stati di euforia e di esaltazione nel corso di riti iniziatici e in altri tipi di cerimonie religiose. Oltre agli usi psicotici, veniva impiegato anche come antidolorifico e antinfiammatorio. In Europa, durante il Medioevo, era conosciuta come "erba del diavolo", "erba dei demoniaci", "erba delle streghe", in quanto veniva utilizzata da sciamani e stregoni per il suo presunto potere afrodisiaco e, in particolar modo, per le sue proprietà narcotiche e allucinogene che provocavano visioni fantastiche. È stata definita anche "pianta dei ladri". Si racconta che i briganti usassero mettere semi di stramonio in alcuni liquori: gli sfortunati che bevevano questa mistura si trovavano totalmente privi di volontà e così disposti a raccontare segreti che diversamente non avrebbero mai rivelato.

Descrizione morfologica
Pianta erbacea che presenta una elevata variabilità, alta fino a circa un metro (30-120 cm) con radice a fittone, fusiforme. Fusto eretto, cilindrico, talvolta cavo, glabro o pubescente, sfumato di viola, generalmente caratterizzato da abbondante ramificazione dicotoma. Le foglie, dall'odore sgradevole e di notevoli dimensioni, 20 x 15 cm, sono picciolate, alterne, ovate, 2-3 lobate, acute all'apice, con base troncata con nervi principali prominenti, la pagina superiore di colore verde scuro, quella inferiore verde chiaro e glabra, il margine è dentato-frastagliato. Il picciolo lungo fino a circa 8 cm, è generalmente percorso da una fila di peli nella parte superiore e da giovane presenta alcune glandule rossastre. I fiori solitari sono portati da corti peduncoli e sono situati all'ascella delle ramificazioni o all'estremità dei rami; calice tubulare, lungo 3-4 cm per circa 1 cm di larghezza,rigonfio in basso, possiede 5 sepali con lobi saldati; corolla glabra esternamente, di colore bianco, raramente violetta, imbutiforme, lunga 6-10 cm, prima della fioritura è racchiusa pieghettata a ventaglio all'interno del bocciolo; 5 stami della stessa lunghezza; antere bianche; l'ovario presenta un lungo stilo e stimma bifido. I frutti sono capsule ovali, lunghe 3-4 cm, larghe 2-3 cm, divise in 4 valve, irte di aculei lunghi 5-15 mm, glabre o pubescenti alla base, al loro interno sono contenuti numerosi semi reniformi, appiattiti lateralmente, di colore nero o marrone scuro, rugosi (ca.3 mm).

Nota ecologica
Specie nitrofila e ruderale, frequente negli incolti, negli arenili, nelle aree disturbate e in alcune monocolture. Occasionale in cortili e giardini. Cresce a livello del mare, 0-900 m s.l.m., massimo 1350 m. Annuale, fiorisce tra giugno-ottobre e supera le stagioni sfavorevoli come seme. La produzione media di semi per pianta si aggira intorno a 1300-1500 ma piante particolarmente vigorose possono produrre fino a 30.000 o più semi. I semi maturi sono dispersi meccanicamente fuoriuscendo da capsule secche fino ad una distanza di 1-3 m. Le capsule, così come gli stessi semi, sono in grado di galleggiare permettendo alla pianta di disperdersi a lunga distanza. Anche il lavoro delle macchine agricole in movimento ne facilita la diffusione. I semi sono caratterizzati da una lunga durata: fino a 39 anni se sepolti a profondità intorno ai 30 cm. Temperature alternate entro un intervallo di 20-35 °C offrono le condizioni ottimali per la germinazione. Forma biologica: terofita scaposa.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
La prima presenza fuori dall'areale di provenienza è registrata in un documento ufficiale del 1676: a Jamestown, una piccola cittadina della Virginia, quando un gruppo di soldati britannici ingerirono la pianta venendone colpiti dagli effetti allucinogeni. Tuttavia non è chiaro se la pianta provenisse dalla Virginia, o se fosse arrivata da altri luoghi. E' probabile che questa pianta si sia estesa attraverso gli stati americani da colture agricole contaminate o forse per introduzione intenzionale. Ad ogni modo la pianta, già nella metà del secolo scorso, era ampiamente diffusa in Canada e negli USA. In Gran Bretagna, a partire dalla fine del XVI secolo, viene coltivata e commercializzata come rimedio terapeutico (antispasmodico e anodino). Nel resto d'Europa si diffonde più o meno rapidamente, forse seguendo i movimenti di alcune minoranze nomadi che la impiegavano come pianta medicinale. Oggi è una pianta infestante in più di 100 paesi nel mondo, principalmente in aree con clima caldo-temperato e subtropicale, soprattutto in situazioni aperte. Sono quindi colonizzatrici aggressive di campi agricoli entrando in competizione con le colture estive. Inoltre Datura stramonium funge da ospite alternativo per diversi parassiti e patogeni di piante quali le Solanacee ed è anche ospite sensibile per più di 60 virus vegetali. Gli alcaloidi tropanici prodotti da Datura stramonium e dalle specie affini sono velenosi per l'uomo e per tutti gli animali da allevamento, per cui è determinante prevenirne la contaminazione con i cereali foraggeri. Il bestiame di norma, se è disponibile altra vegetazione, evita di cibarsi di Datura, ma può venirne intossicato se ingerisce semi di stramonio finiti accidentalmente nel fieno o nelle mangimi. Il controllo dell'invasività della specie risulta spesso complicato. Ad esempio, a causa delle dimensioni simili, è particolarmente difficile separare i semi dello stramonio dai semi di molte piante coltivate: sementi contaminate possono innescare nuove infestazioni. Ad oggi, il modo migliore per contrastarne la diffusione, consiste nel praticare misure preventive, quali l'ispezione e la certificazione di semi importati da aree caratterizzate da elevati livelli di presenza della specie. Il nome del genere deriva dall'indiano “dhatura” = mela spinosa, per via dei frutti spinosi; l'epiteto specifico è di origine incerta, forse da "sólor" = io consolo, essendo una pianta che provoca euforia e che quindi consola.

Specie simili
Datura stramonium (L.) Sp. Pl.: 179 (1753)

Caratteristiche distintive
Fiori lunghi 6-10 cm. Capsule avvolte da circa 100 aculei.

Specie simili
Datura ferox L.

Caratteristiche distintive
Fiori più corti: 4-6 cm. Capsule con minor numero di aculei: 40-60.

Specie simili
Datura inoxia Mill. 

Caratteristiche distintive
Originaria del Nord America, possiede foglie intere e margini solo leggermente dentati. Fiori 10-12 lobati. Rispetto a D. stramonium e D. ferox, le capsule sono disposte su gambi ricurvi e presentano deiscenza irregolare. Semi di colore giallo-marrone. 

Specie simili
Brugmansia spp.

Caratteristiche distintive
Piante legnose perenni. Fiori penduli. Bacca in genere priva di spine e indeiscente. Caratteristico profumo dolce, mentre l'aroma di Datura può essere descritta come speziato, simile al profumo del limone.

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LIFE13 ENV/IT/842

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