Senecio sudafricano, Senecione sudafricano (Narrow-leaved ragwort)
Nome scientifico
Senecio inaequidens DC
Famiglia
Asteraceae
Ordine
Asterales
Classe
Magnoliopsida
Nome / nomi comuni
Senecio sudafricano, Senecione sudafricano (Narrow-leaved ragwort)
Nota descrittiva
Originaria del Sud Africa, Senecio inaequidens si è rapidamente diffusa nel Nord e nel Centro Europa nel corso dell'ultimo secolo. Tutte le prime introduzioni della specie sono associate a casi di esportazioni accidentali nell'ambito del commercio della lana. In assenza di rigorosi controlli fitosanitari, è probabile che la diffusione della specie avanzi ulteriormente, propiziata in particolare dal movimento dei veicoli lungo le strade e lungo le reti ferroviarie. Il senecione sudafricano è un prolifico produttore di acheni, possiede una crescita vigorosa e presenta una marcata tossicità. Al momento i suoi impatti economici sono minimi, sebbene gli effetti nocivi diretti sulle colture viticole sono oggetto di specifici studi di approfondimento.
Descrizione morfologica
Pianta perenne, erbacea, molto invasiva, con radici fittonanti e poco profonde e fusti legnosi alla base, ± glabri, striati, ramificati, alti 30-100 cm. Le foglie sono alterne, di colore verde pallido, glabre, lanceolato-lineari, di dimensione decrescente andando verso l'apice, lunghe da 3 a 14 cm e larghe da 0.3 cm a 1 cm, apice acuto, a margine intero o irregolarmente dentato e nervatura principale in rilievo, le foglie superiori possono essere brevemente picciolate, le altre sono sub-sessili o sessili e avvolgono il fusto alla base, cauline. Fiori gialli, disposti in capolini, questi a loro volta disposti in corimbi irregolari, con capolini reclinati prima della fioritura. Fiori periferici ligulati, fiori centrali tubulosi, brattee dell’involucro dei capolini brunastre all'apice, disposte in una fila principale di circa 21 brattee, con poche altre (10-12) brattee esterne più corte e spesso di colore scuro almeno sulla punta. I frutti sono acheni cilindrici, pubescenti, biancastri e setosi, sormontati da un pappo di peli di colore bianco.
Nota ecologica
Nelle aree di provenienza Senecio inaequidens si sviluppa a quote comprese tra i 1400 e i 2850 m su ripidi pendii sabbiosi-ghiaiosi sottoposti a periodici dilavamenti. Nelle zone mediterranee invece si è adattata a vivere in contesti ambientali disturbati dove cresce in vegetazioni ruderali lacunose fino a 14o0 m di altitudine. Di solito il processo invasivo prevede una colonizzazione iniziale dei margini stradali e ferroviari e in seguito uno spostamento della specie verso abitati, discariche, cave, aree industriali, torrenti e ormai anche luoghi rupestri assolati e su suoli primitivi ricchi in scheletro e poveri in humus. Il principale impatto di questa specie è legato alla sua elevata competitività; possiede infatti un elevato tasso riproduttivo: ogni pianta potendo sviluppare 80-100 infiorescenze così da produrre circa 30.000 semi all'anno: inoltre si può adattare molto facilmente a situazioni climatiche diverse indifferentemente dal tipo di substrato con cui entra a contatto. La dispersione dei semi avviene tramite gli spostamenti d’aria, come avviene ad esempio lungo la rete stradale, autostradale e ferroviaria, ma anche a opera degli uccelli, dei mammiferi domestici e dei mezzi da lavoro manovrati dall’uomo. Tutte queste caratteristiche ne favoriscono l’invasività e l’espansione. Forma biologica: terofita scaposa o camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagnaIl senecio sudafricano è una specie naturalizzata, originaria, come dice il nome italiano, del Sudafrica, segnalata per la prima volta in Italia nel 1947 nei dintorni di Verona e da allora diffusasi rapidamente in quasi tutto il paese, dal livello del mare alla fascia montana, raramente a quote più elevate. La pianta ha effetti negativi sui raccolti (vigne) e sulla biodiversità e riduce il valore dei pascoli; è tossica per gli animali a sangue caldo, uomo incluso, perché contiene alcaloidi che possono passare al latte attraverso il pascolo o persino al miele attraverso il nettare raccolto dalle api che ne visitano i fiori. Inoltre, a causa del suo lungo periodo di fioritura, 6-7 mesi all'anno, può modificare il paesaggio naturale. Il controllo di Senecio inaequidens diventa pressoché impossibile una volta che la pianta si è stabilita. Tuttavia la mitigazione degli incendi, il divieto di pascolo intensivo e la semina di specie erbacee che garantiscono una buona copertura del terreno possono contribuire favorevolmente al contenimento della specie. Infine specifici piani di monitoraggio risultano essere uno strumento molto prezioso per identificare i meccanismi che ne favoriscono l'invasione. Il nome generico deriva dal latino “senex” (vecchio), alludendo ai pappi biancastri dei frutti o alla pelosità grigia di molte specie, mentre l'epiteto “inaequidens” significa “denti diseguali” e presumibilmente si riferisce alla variazione nella dentellatura del margine fogliare della pianta.
Specie simili
Senecio inaequidens DC.
Caratteristiche distintive
Foglie intere, lineari, larghe 3-4 mm, senza peli.
Specie simili
Jacobaea paludosa (L.) G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.
Caratteristiche distintive
Foglie intere, ovali o ovali-lanceolate, bianco-pelose di sotto.
Specie simili
Jacobaea erucifolia (L.) G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.
Caratteristiche distintive
Foglie pennato-divise.
Specie simili
Jacobaea vulgaris Gaertn.
Caratteristiche distintive
Foglie pennato-divise.
Specie simili
Plantago arenaria Waldst. & Kit.
Caratteristiche distintive
Foglie verticillate, opposte. Capolini assenti.