Tritone italiano

Tritone italiano

Nome scientifico
Lissotriton italicus (Peracca, 1898)

Famiglia
Salamandridae

Ordine
Caudata

Classe
Amphibia

Nome / nomi comuni
Tritone italiano

Nota descrittiva
La specie è endemica dell’Italia centro-meridionale, dalle Marche centrali e Lazio meridionale fino alla Calabria.Lissotriton italicus è un tritone di piccole dimensioni con una corporatura snella. La sua colorazione dorsale è brunastra con punteggiature più scure, ventralmente è di un colore variabile dal giallo chiaro all’arancio con macchiettature nerastre. La gola ha un colore più scuro rispetto al ventre. Caratteristica è la presenza dietro gli occhi di una macchia temporale dorata. La cresta dorsale è assente in entrambi i sessi ed è sostituita da un solco longitudinale. L. italicus è una specie ad ampia valenza ecologica, frequenta principalmente corpi di acqua ferma di origine antropica come vasche per l'irrigazione, abbeveratoi e fontanili.

Descrizione morfologica
Tritone di dimensioni modeste (lunghezza massima 94,7 mm)e dalla corporatura esile. La coda è sottile ed appiattita lateralmente con cresta dorsale e ventrale a margine liscio. La colorazione dorsale è variabile da bruno olivaceo chiaro a molto scuro con punteggiature più scure rispetto al colore di fondo. I fianchi hanno una colorazione più chiara rispetto al dorso e durante il periodo riproduttivo possono presentare alcune macchiette dorate. Sul capo sono assenti macchie o strie, ma è generalmente presente dietro l’occhio una macchia temporale dorata. La colorazione ventrale è variabile dal giallo chiaro all’arancio con macchiette scure che possono essere sparse su tutta la superficie o concentrate lateralmente. La gola ha una colorazione più scura rispetto al ventre e può essere priva di macchie o macchiettata di scuro specialmente ai lati. La cresta dorsale è assente in entrambi i sessi ma è presente un solco longitudinale mediano. Sul tronco sono presenti due rilievi longitudinali dorso-laterali. I maschi in fregola sono privi di lobature nelle dita. Le larve misurano alla schiusa circa 5-7 mm per raggiungere al momento della metamorfosi i 25-35 mm di lunghezza. La colorazione dorsale è bruno-verdastra o grigio-verdastra con punteggiature più scure e macchiette più chiare sui fianchi. La colorazione ventrale è tendente al bianco. L’uovo appena deposto ha un diametro di 1,5-1,7 mm, circa 2,5 x 3 mm compresa anche la capsula gelatinosa. Il colore è uniformemente grigio-giallo.

Nota ecologica
Specie presente in ogni tipo di corpo idrico, dalle piccole raccolte d’acqua meteoriche a stagni, pozze, laghetti sia artificiali che naturali. Come le altre specie di tritoni trascorre in acqua solo il periodo riproduttivo, anche se vi può permanere tutto l’anno se le condizioni ambientali sono favorevoli. E’ una specie con un’ampia valenza ecologica presente in boschi a conifere, latifoglie o misti, pianure paludose e ambienti antropizzati. E’ più frequente a basse quote, dal livello del mare ai 600 m. s. l. m., ma può raggiungere i 1855 m d’altitudine. Il periodo riproduttivo, generalmente, va da febbraio a maggio, ma corteggiamento e deposizioni sono stati osservati anche nel periodo autunnale. Ciascuna femmina depone 200-300 uova (raramente fino a 500). La durata dello sviluppo embrionale è di circa 10-15 giorni e la metamorfosi si compie in 1-2 mesi. Si registrano casi di neotenia, ossia la permanenza di caratteristiche larvali negli individui adulti. Il regime alimentare èa base di invertebrati acquatici e insetti terrestri.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
L. italicus nonostante sia una specie adattata a vivere anche in situazioni antropizzate, al momento è in declino in gran parte del suo areale. I fattori di minaccia includono l’alterazione e distruzione degli habitat, l’introduzione di specie ittiche e l’inquinamento dei sistemi acquiferi. Nel Lazio è una specie molto localizzata, presente esclusivamente nella porzione più meridionale della regione. La maggior parte di queste popolazioni utilizzano per la riproduzione manufatti umani impiegati in agricoltura e nell’allevamento del bestiame, fontanili, pozzi e vasche di raccolta per l’irrigazione. Di conseguenza, queste popolazioni risultano particolarmente esposte ai rischi che derivano dalle operazioni di svuotamento e pulizia di queste raccolte d’acqua, soprattutto quando vengono effettuate durante il periodo riproduttivo. E’ una specie di notevole importanza biogeografica, essendo un endemismo con areale di ridotta estensione. La specie figura nell’allegato II della «Convenzione di Berna», nell’allegato IV della «Direttiva Habitat» 92/43/CEE; nella Red List dell’I.U.C.N. (2013) è considerato LC (Least Concern).Nel Lazio è protetto dalla Legge Regionale n.18 del 1988.

Specie simili
Mesotriton alpestris

Caratteristiche distintive
Presenza di una cresta vertebrale poco evidente e a margine liscio. Assenza sul capo di una macchia temporale dorata. Colorazione ventrale, gola compresa, gialla-aranciata o rosso-aranciata priva di macchie scure, almeno nella zona mediana del corpo.

Specie simili
Triturus carnifex

Caratteristiche distintive
Presenza di un’evidente cresta vertebrale seghettata nei maschi e di una linea vertebrale longitudinale gialla nelle femmine. Gola nerastra fittamente punteggiata di bianco.

Specie simili
Lissotriton italicus

Caratteristiche distintive
Capo con striature evidenti di cui una attraversa l’occhio. Presenza di una cresta dorsale. Colorazione ventrale gialla o aranciata al centro tendente al bianco o al grigio-giallastro ai lati, macchiettature più scure disseminate su tutto il ventre. Gola bianca con punteggiature più scure. Dita del piede munite di lobi cutanei neri nel maschio in fregola. 

 

 

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LIFE13 ENV/IT/842

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