Nome scientifico
Xanthoria parietina (L.) Th.Fr
Nota descrittiva
Xanthoria parietina è un lichene molto comune che, grazie ad una buona resistenza agli inquinanti prodotti dalle attività umane, può essere trovato di frequente anche nelle aree urbane. Cresce sui tronchi ed i rami degli alberi e si presente come una rosetta con un diametro non superiore agli 8 centimetri, di colore solitamente da giallo ad arancione. Presenta sovente dei corpi fruttiferi (apoteci) di forma discoidale, dello stesso colore del tallo.
Descrizione morfologica
Il corpo (tallo) di questo lichene è folioso (ovvero presenta dei lobi simili a foglioline, lassamente attaccati al substrato) e solitamente ha un diametro inferiore agli 8 centimetri. I lobi sono appiattiti, e generalmente non più larghi di 4 millimetri. La faccia superiore del tallo è solitamente gialla-arancione, anche se può essere di colore verde giallastro o addirittura grigiastro negli esemplari che crescono in ombra. Questa specie si riproduce sessualmente tramite ascospore, prodotte in apoteci lecanorini, dal margine dello stesso colore della faccia superiore del tallo, e disco di colore generalmente più intenso. Le strutture riproduttive di tipo vegetativo (soredi ed isidi) non sono mai presenti.
Nota ecologica
Xanthoria parietina è comunissima in tutta Italia, dal livello del mare alla fascia montana, su alberi isolati con scorza eutrofica o moderatamente eutrofizzata. Il colore varia dal giallo pallido all’arancione, ma le forme d’ombra possono essere addirittura grigiastre, e in questo caso possono ingenerare confusioni con molte altre specie. Sia pur molto raramente, su alberi sottoposti a deposizione di polveri calcaree, cresce assieme a Xanthoria calcicolache normalmente è epilitica: quando crescono assieme le due specie sono solitamente distinguibili a prima vista per il colore molto più intenso di X. calcicola.
Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Questa specie è relativamente tollerante agli inquinanti, in particolare ai cosiddetti gas fitotossici (ossidi di azoto e anidride solforosa). Tollera anche l'esposizione ad alti quantitativi di metalli pesanti.
Per questa ragione può essere presente anche in aree dove l'impatto antropico ha causato la scomparsa di quasi tutte le altre specie licheniche.