Epiphron

Epiphron

Nome scientifico
Erebia epiphron (Knoch, 1783)

Famiglia
Nymphalidae (sottofamiglia Satyridae)

Ordine
Lepidoptera

Classe
Insecta

Nome comune
Epiphron

Nota descrittiva
Erebia epiphron si trova nelle regioni montagnose europee, comprese Alpi e Appennini. Nel Lazio l’Erebia epiphron è specie assai rara e limitata a piccole colonie localizzate nelle quote più alte di alcuni massicci montuosi (Monti della Laga, Terminillo e Monti Ernici), perchè è strettamente legata alle praterie di montagna, ed è quindi sensibile a tutti i fattori che ne alterano le caratteristiche. Il livello di conoscenza delle popolazioni è discreto: su questa base si può affermare che le popolazioni del Lazio sono in evidente declino.

Descrizione morfologica 
Come la maggior parte delle farfalle del genere Erebia, la E.epiphron presenta una colorazione di fondo marrone scura, quasi nera, ed è piuttosto variabile geograficamente nell’areale di distribuzione della specie. E.epiphron è piuttosto piccola (ala anteriore inferiore ai 2cm).  Le popolazioni Appenniniche sono caratterizzate dalla presenza, nelle ali anteriori, di una banda brillante fulvo-rossiccia, parallela al margine esterno dell’ala, che include una serie di piccoli spot neri, in numero variabile tra 2 e 4. Nei maschi spesso i due spot più lontani dall’apice dell’ala sono assenti, nelle femmine gli spot possono includere pupille bianche. Le ali posteriori generalmente presentano 3 piccoli ocelli.

Nota ecologica 
È una specie mai molto abbondante lungo tutta la catena dell’Appennino centrale, dove generalmente si incontra, nelle praterie di altitudine, tra 1800 e 2200 metri, prossime al piano cacuminale. La farfalla frequenta praterie montane umide, solitamente vola appena al di sopra dell’erba e spesso si posa con le ali aperte al sole, ma quando il sole è oscurato si nasconde tra l’erba. Gli adulti volano in un’unica generazione nel mese di luglio fino ai primi di agosto.

Contestualizzazione nella problematica ambientale della campagna
Dal momento che Erebia epiphron è strettamente legata alle praterie di montagna, tra le principali cause di minaccia devono essere considerati i cambiamenti nella pressione di pascolo che influenzano la struttura e la composizione delle specie della cotica erbosa. In alcune aree montane del Lazio la cotica erbosa appare frammentata e in continuo declino a causa dell’erosione dovuta, oltre che all’eccesso di pascolo, alla pressione antropica legata soprattutto agli sport invernali. Inoltre non va sottovalutato l’impatto del riscaldamento climatico su scala globale con effetti potenzialmente importanti sulle comunità biotiche relitte delle praterie alpine e pseudoalpine del piano cacuminale delle montagne appenniniche. Attualmente non esiste ancora nessun provvedimento di protezione della specie nel Lazio. Nella Regione Toscana, la Erebia epiphron, assieme ad altre specie del genere Erebia, è considerata specie di interesse regionale ed elencata nell'allegato A della L.R. 6 Aprile 2000 n° 56.

Specie simili
Tutte le altre specie di Erebia di piccole dimensioni possono essere considerate simili alla E.epiphron, ma alle altitudini in cui essa vola in Appennino Centrale, ad un attento esame, non ci sono specie che possono essere confuse. Le specie più simili sono: Erebia gorge, Erebia cassioides, Erebia neoridas 

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LIFE13 ENV/IT/842

Progetto CSMON-LIFE, Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.